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Aggiornato: 29 giugno 2025
E improvvisamente trafitto da quello spettacolo mi discostavo, e me ne tornavo disperato, perduto, alla mia finestra, a guardar la fiamma del fanale che oscillava sinistra in faccia all'entrata del giardino, e a riudir la voce del mare che avventava di laggiù implacato le sue fastidiose rampogne e i suoi funesti presagi. Una volta, una sola volta la stanchezza ed il sonno mi vinsero.
Perdettero gli ottanta; e poi altri quattrocento franchi. A cosa serve avere seicento franchi? disse Aldo. E giocarono ancora. Gli ultimi tre luigi, Aldo li gettò su una transversale. Vinse. Lasciamo lì tutto, disse. Vinsero ancora. Nancy, con le guancie infocate e il cuore martellante, disse: Vogliamo correre il rischio di lasciarli ancora una volta?
Per quanto si voglia impedirlo, noi corriamo ad una crisi europea, simile a quella del 1848: sventurata la Spagna e sventurati noi tutti, se le severe lezioni che allora e negli anni seguenti abbiamo ricevute, non ci hanno insegnato ad unire le nostre forze per la prossima lotta! I vostri padri vinsero i Mori, non gi
«Biale rimase solo sotto l'impressione di quelle crude parole che gli penetrarono profondo nell'anima. L'assassino di quella famiglia! Tutta notte sentì intronare nel suo cervello quest'orribile grido. Era dunque fatale che quelli del suo sangue fossero funesti ai Pannini? Quel povero bambino, quando fosse rimasto orfano, con che forza avrebbe gridato al cielo vendetta contro di lui, come aspramente il rimorso avrebbe travagliato il cuore di Carlo! Aveva egli riparato in parte al danno recato a quella famiglia da suo padre per recargliene egli stesso uno maggiore? Andar sul terreno era un esporsi a diventar omicida; la donna sconsolata che era venuta a supplicarlo aveva avuto ragione di non contentarsi della promessa da lui voluta dare di risparmiare i giorni dell'avversario; ben sentiva egli stesso che in faccia alla punta della spada nemica difficilmente sarebbe stato padrone di sè. Dunque?... Non aveva egli verso il figliuolo della vittima di suo padre doveri diversi e maggiori che non verso ogni altro?... Quando egli fosse giunto a persuadersi che questo dovere lo aveva, l'avrebbe compito senza fallo, qualunque cosa gli avesse costato; ma respingeva questa persuasione. Lottò lungamente; alla fine vinsero la piet
Ma le furon suscitati nemici in casa e intorno. Nel medesimo anno i genovesi scossero la signoria di Milano, e rifecersi un doge cittadino. Poi , scesero svizzeri, e vinsero i milanesi a Giornico. Intanto, i fiorentini, sconfitti al Poggio imperiale, erano all'ultimo. Allora Lorenzo, che non era stato buono a far il capitano, mostrossi buono e coraggioso uomo di Stato.
E così: Ildebrandino ed Oberto ieri vinsero. I servi prigionieri nel castello di Aginaldo l'altra notte uccisero il capitano di Adalberto. Baldo con Manfredo e Bello s'apparecchia a muovere qui per guadagnare la taglia.... E tu che fai, Ugo? Tu capo dell'impresa, tu redentore, tu giovanissimo conte!... Se Dio ci faceva vincere! se i morti di l
Ma riunitisi ivi sotto Ezio i restanti romani e i nuovi visigoti contro ai novissimi invasori, li vinsero a Châlons in gran battaglia , e cosí li rigettarono sull'Italia.
Salvestro de' Medici fatto gonfaloniero nel 1378, e Benedetto Alberti, sollevarono la parte democratica pura, le arti minori, quella della lana principalmente, detta de' Ciompi, contro alla parte diventata aristocratica, le arti maggiori, gli Albizzi. Disputossi ne' Consigli, combattessi in piazza, vinsero i soliti padroni della piazza, gl'infimi, i ciompi.
Sul declivio delle Alpi dal lato di Francia ascende con infinito anelito una gente desiderosa di pervenire alla cima. I sentieri rotti e precipitosi, il pericolo dei passi, l'angustia dei luoghi non permettendo conservare gli ordini, l'esercito di Carlo cammina sbandato a drappelletti di venti o più persone, intente a procacciare piuttosto la propria, che la comune salvezza. Guido da Monforte Luogotenente generale, Roberto Conte di Fiandra, il Conte di Vandamme, Piero di Bilmont, il Contestabile Giles Lebrun, Mirapoix il Maliscalco, Guglielmo lo Stendardo, ed altri capitani, abbandonate le insegne, circondano la lettiga della Contessa Beatrice, trasportata da due robusti montanari, i quali di tanto in tanto rifiniti dalla fatica la trasmettono a portare ad altri che prestamente subentrano. L'aria soffia gelata, alpestre si dirompe la via; ogni passo che mutano segna una goccia di sudore che la stanchezza distilla dalla loro fronte; spesso si fermano sollevando gli sguardi per vedere quando giunga al termine il monte; ma questo, celando il superbo comignolo tra i nugoloni grigi che quivi dimorano, come in seggio di gloria, accenna essere insuperabile a passo mortale, e ridersi della umana impotenza. Una volta gridarono; ma il grido risuonò così salvatico per quelle frane scoscese, tanto spaventoso uscì l'eco da quei luoghi sconosciuti e terribili che non osarono ripeterlo; gli uccelli di rapina fuggirono schiamazzando dai nidi, i lupi si riunirono a torme, e visto il branco più numeroso, e più feroce di loro, si nascosero prestamente giù per le macchie della bruna vallata. Superarono rocce, valicarono torrenti, sgombrarono nevi, alberi, sassi, e quanto altro si parava loro dinanzi, con rara costanza di audacia: pure di ora in ora tu vedevi un uomo ansante, traendo a mala pena il respiro, gittarsi come sgomento sul terreno, e lasciare che i compagni lo precedessero, e finchè gli occhi potevano seguitarli si allontanassero; quando poi venivano a smarrirsi per le giravolte del monte, e il suo orecchio non udiva più voce di anima vivente, e il suo sguardo spaziava per lo spavento di quelle solitudini, balzare in piedi tutto tremante, e come meglio poteva correndo raggiungerli: in altro luogo un cavallo sdrucciolando sul ciglione del dirupo strascina seco il cavaliere, che intento a studiare il passo lo conduceva per le redini avvolte intorno al suo braccio; mal sapendo come salvarsi, si appiglia al più vicino, il quale a sua posta aggrappa un altro, e questi un altro ancora, così tutti insieme in un fascio precipitano giù nel profondo; uno strillo acutissimo si fa sentire, poi séguita il silenzio mortale, perchè il luogo ove percuotendo si rompono giace oltre l'udito dell'uomo. Soldati di ferro tutelati dal genio di un feroce Capitano con molto maggiore pericolo in tempi più recenti trapassarono il San Bernardo, e lo Spluga; invano impedirono loro il cammino le artiglierie, e gl'ingombri che le moderne guerre richiedono; invano l'uracano dell'Alpi, le nevi smosse, lo impeto degli elementi scatenati; vinsero, e lasciarono esempio di tale impresa, che, finchè l'uomo sar
I Sanniti, invece, avevano contro di loro le formidabili legioni che finirono per passeggiare padrone sulla faccia conosciuta della terra le vinsero ed inflissero loro la più umiliante delle ignominie, quella di farle passare curvate sotto le forche erette per oltraggiarle.
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