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Aggiornato: 14 marzo 2025
A qualche cosa il Senato rimediava con la famosa botte di Giacona, che dal 1746 offriva un modo pratico d’annaffiare le vie: una botte sopra un carro, che al davanti avea un mulo, e di dietro, con le spalle al carro medesimo, un uomo il quale, cianchettando ritroso, veniva dimenando a destra ed a sinistra un grosso tubo di pelle sulla molesta polvere. Povero Giacona!
E che ne dice marchese di quel barocco d'un testamento di suo padre? domandò la signora Martelli. Che vuole mai che le dica, cara signora? Quel povero conte Guglielmo era fatto così. Una testa debole, che non calcolava mai gli effetti delle sue azioni; pur di assecondare i moti dell'animo dispotico e pieno di ghiribizzi egli non badava a nulla.
E rideva. Povero signor Bardi! Tre mesi dopo era andato serenamente a sottomettere i suoi conti al Gran Giudice di lassù, come aveva, detto, scherzando. Ed oggi, io credo che il Gran Giudice li ha trovati in piena regola. Ma allora, quasi per attutire il dolore della sua perdita, dissi a mia madre: Come sar
Sicuro, il povero Spinello Spinelli era impazzito.
E qui il povero vecchio spargeva calde ed amarissime lagrime, bagnando la destra dell'amatissima sua figlia adottiva: e lo sfogo del pianto sollevò quel cuore travagliato da tanti dolori morali e materiali. Egli, finalmente, ripigliò il suo racconto. «La morte m'aveva la prima volta portata la desolazione nel mio focolare: un nero serpe mi gettò nella sventura, una seconda.
Era andato a raccomandarsi al Sindaco, agli Assessori, ai Deputati del Casino di convegno.... Se non proteggevano loro un povero artista! E Sindaco, Assessori, Deputati lo avevano colmato di grandi promesse.
È vero; ma il povero padre... porta egli solo il fardello di tutti.
Sarebbe per caso aggravato? Sì, mi scrive. Sta molto meglio. Se sbrigo presto ciò che ho da fare.... alla prefettura e al municipio.... passerò un momento a salutarlo. Farai bene. Povero Prè Letterio, quello è un amico! Il professore la guardò in viso un istante. Poi con una lievissima intonazione di ironia: Quello.... sì! rispose.
Vedi, come sei tu! mio povero fratello! lo riprendeva amorosa la Stella: questi sono i pensieri che ti facevano tristo e taciturno; e in vece di guardare il bene.... Sì, aggiungeva la madre: in vece di sperare, tu vuoi togliermi la contentezza e la consolazione che m'avevi date. Ma no! è impossibile che quando si ha quel cuore e quel pensare che tu hai, non si riesca a tutto quel che si vuole.
Povero Leonardo! lo vedi, bisogna dormire. Povero Leonardo! ripetè il cieco; e poco dopo soggiunse: Manca molto all'alba? Tre ore. Bisogna dormire. Egli si abbandonò sul guanciale, essa tornò lentamente al divano.
Parola Del Giorno
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