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Aggiornato: 14 giugno 2025


Era costui un personaggio autorevole in fatti di giudizî di pittura. Lo aveva lodato perfin il povero Rovani, che certo non abusava della lode.

Non c'è altra creazione umana possibile, ed è superiore, infinitamente superiore, a qualunque più elevata creazione della. Natura». E l'artista chi lo crea? gli avevo risposto. La nostra discussione epistolare era stata interrotta dalla malattia di sua madre. Una mattina me lo vidi inaspettatamente dinanzi, vestito a lutto. Oh, povero amico! esclamai, abbracciandolo.

Sono un povero vecchio impotente.... Ho il figliuolo coscritto. Andate in pace diceva sior Bortolo chè gi

Rosina si pose ad andare e venire con agitazione per la stanca, fingendo riporre delle robe e dar sesto alla casa. Andrebbe tutto a meraviglia, saltò su dopo un poco il povero pittore, s'io davvero le potessi pagare adesso adesso quella somma, ma essendo che pel momento proprio non lo posso, non credo che lei voglia lasciarmi lo stesso quella quitanza in buona regola.

No, rispose Enrico, non mi ero ancora mosso dalla camera del povero babbo. Sono andate a messa, disse la balia. La signorina Elisa non vede l'ora di vederla, aggiunse ella sottovoce, mentre il notaio s'era voltato. A proposito, ripigliò questi tu l'avrai gi

Ma sulla strada un pallido Giovinetto severo La soffermò, dicendole: "Io mi chiamo Pensiero. "Il mondo mi perseguita; "Io gli grido che l'amo; "Ma son povero e gramo, "E non mi vuole udir! "Tu sei leggiadra, e gli uomini "Aman le cose belle; "Or ben, di' lor che il raggio "Io scrutai delle stelle, "Che la pena ed il premio "Impartirò a chi tocca; "Per la tua rosea bocca "Io mi farò capir!..."

«Egli comprese ch'io non davo valore a quella cerimonia; che volevo soltanto ingannare pietosamente il povero malato; ancora una volta mi disse: «Brava!» e s'inginocchiò accanto a me, ed il babbo congiunse le nostre mani e ci benedisse. «Da quel momento la pace entrò nel suo cuore, ed il suo volto fu sempre animato da una serena rassegnazione.

Io frattanto raccattavo il mio povero Orazio, che era scivolato sull'erba, e correva il rischio di prendere una bagnatura tanto molesta, quanto era piacevole alla signorina Wilson quella delle sue braccia indorate dal sole. Ecco il compagno di solitudine; diss'ella, ridendo ancora alla vista del libro che stavo allora per rimettermi in tasca. Un romanzo! Che! veda piuttosto.

E se mai la collera taceva e il cattivo umore non si ridestava da ; erano gli assalti di tosse, i lunghi deliqui, che toglievano al povero Sandro l'ultima speranza di gioia. Ad ogni occasione, ella ricominciava le sue eterne querimonie. Per lui era ridotta in quello stato! Perchè l'aveva tradita, abbandonata!

Appena Giorgio apparve sull'uscio, don Gregorio si alzò, gli andò incontro, gli prese una mano, che strinse colle sue mani tremanti, e con un cenno, scrollando il capo, indicò Maria. Il povero vecchio pensò che era stato il Signore a parlare al conte Giorgio, a farlo arrivare in quel momento, e si ritirò in un angolo, benedicendo alla sapienza e alla bont

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