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Nel cielo di ottobre, quasi a fior delle acque, la luna piena pendeva come una dolce lampada rosea. Le montagne e le colline, dietro, avevano forma di donne adagiate. In alto, passavano le oche selvatiche, senza gridare, e si dileguavano. I sei uomini e il mozzo prima manovrarono d’accordo per prendere il vento.

Qualcuno venne a sedere accanto a me. Era una donna. Sentii i suoi occhi fissarsi lungamente su di me, e mi volsi anch'io a guardarla. Era il volatile occidentale! Subito ne riconobbi, sotto la toque di velluto color turchese, i capelli d'oro e la grossa faccia rosea. «Come sta, Mrs Doylele dissi.

A Diana quei giorni sembravano tanto remoti. La piccola cuna ove, placida e rosea, Bebè dormiva i suoi sonni innocenti aveva scavato un abisso fra il passato e il presente.

E gli si presentò Fulvia mezzo discinta con i capelli neri sciolti su le spalle, gli occhi stranamente illuminati dalla prospettiva del piacere: e le indovinò sotto i pizzi ricchissimi, spumeggianti dallo slacciato corpetto, la rosea trasparenza del seno sobrio e sostenuto; e vagheggiò di tuffare la faccia in quel candor misterioso, d'onde doveva sprigionarsi intenso quel mite profumo di ylang-ylang, che nelle strette di mano ella gli aveva tante volte comunicato.

Quella sera, quando venne l'impresario, Anne-Marie non era pronta come di consueto, pallidetta e sognante nel suo vestito di raso celeste. Era nel suo lettino, e dormiva rosea e placida, dopo la lunga giornata passata all'aria aperta. Siamo pronti? disse l'impresario guardandosi intorno. La piccola non può suonare questa sera, disse Nancy. E' stanca.

Filippo si chinò a baciarle la mano; ella lo baciò in fronte e gli disse, presto, sottovoce: Che hai fatto? Che hai fatto? Ma anche le altre signore apparvero sulla soglia, e Filippo si avanzò per salutarle. Dove sei stato fino a oggi? domandò la contessa Ada de Idris, ch'era bionda e aveva una carnagione rosea delicatissima. In giro, sono stato, rispose Filippo.

Dolce sarebbe a' nostri occhi vedere i primi raggi su la vostra faccia ove il trapunto lin de l'origliere ne la notte lasciò sua rosea traccia. Palpita il vostro sen con più veloce ansia a' richiami de la nostra voce, mentre la fante il busto alto v'allaccia?

Io guardai la donna; delicatissime apparivano la bianchezza rosea del suo volto, l'espressione degli occhi lunghi, ombrati da palpebre simili a minuscoli ventagli, coronati da ciglia simili a leggiere strisce arcuate di pennello.

Sul divano si allungava una bella creatura, in veste da camera, come in sua propria casa, coricata sul dorso. I piedi un po' in aria, ed una sigaretta alla bocca contemplante con estasi i piccoli nugoli bianchi che ella inviava al cielo come baci della sua bocca rosea.

Il profilo sempre puro era più deciso, più fermo; la carnagione bruno-pallida si era colorita di una leggiera tinta rosea; gli occhi che prima erano soltanto vivaci, avevano preso un'espressione profonda; quella donna aveva vissuto e sofferto. Avete mai recitato la commedia? chiese lei infine. Si vive nel mondo, signora....