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Entravane un con faccia larga e grassa, rossa pel vin, pel sole abbrustolita, con la parrucca come una matassa di lin, non ripurgata o ribollita, che per le guance penzolava bassa, con la coduzza dietro di tre dita: entrando, a tutti facea riverenza, e poi siedeva con magnificenza.

88 ch'ogni sua stanza avea piena di velli di lin, di seta, di coton, di lana, tinti in vari colori e brutti e belli. Nel primo chiostro una femina cana fila a un aspo traea da tutti quelli, come veggi

Poi procedetter le parole sue con voce tanto da se' trasmutata, che la sembianza non si muto` piue: <<Non fu la sposa di Cristo allevata del sangue mio, di Lin, di quel di Cleto, per essere ad acquisto d'oro usata; ma per acquisto d'esto viver lieto e Sisto e Pio e Calisto e Urbano sparser lo sangue dopo molto fleto.

Dolce sarebbe a' nostri occhi vedere i primi raggi su la vostra faccia ove il trapunto lin de l'origliere ne la notte lasciò sua rosea traccia. Palpita il vostro sen con più veloce ansia a' richiami de la nostra voce, mentre la fante il busto alto v'allaccia?

Poi procedetter le parole sue con voce tanto da se' trasmutata, che la sembianza non si muto` piue: <<Non fu la sposa di Cristo allevata del sangue mio, di Lin, di quel di Cleto, per essere ad acquisto d'oro usata; ma per acquisto d'esto viver lieto e Sisto e Pio e Calisto e Urbano sparser lo sangue dopo molto fleto.

«Bruggia la terra il lino col suo seme», disse cantando il mantoan Omero. Perché un verso non gionse a dir piú intiero? Del lin cosa non è ch'un cor piú creme! Vi lo rimando. Ahi! rimandar non posso l'ardor però, ch'ogni or sta 'n le medolle, umor di pianto v'ha che giú mil lave! Ma prego Amor, come incender volle tutte le mie, che almanco roda un osso in voi, o di mia vita ferma chiave!

Di bianchissimi lin turbante altiero, Carco di gran tesor, fascia i capelli, E tremano su lui, ricco cimiero, Gemmate piume di famosi augelli. Tale in sembianza minaccioso, e fiero Gli occhi volgea per gioventù più belli, E spirava nel barbaro ornamento Per entro ad ogni cor tema e spavento.

così Beatrice trasmutò sembianza; e tale eclissi credo che ’n ciel fue quando patì la supprema possanza. Poi procedetter le parole sue con voce tanto da trasmutata, che la sembianza non si mutò piùe: «Non fu la sposa di Cristo allevata del sangue mio, di Lin, di quel di Cleto, per essere ad acquisto d’oro usata;

così Beatrice trasmutò sembianza; e tale eclissi credo che ’n ciel fue quando patì la supprema possanza. Poi procedetter le parole sue con voce tanto da trasmutata, che la sembianza non si mutò piùe: «Non fu la sposa di Cristo allevata del sangue mio, di Lin, di quel di Cleto, per essere ad acquisto d’oro usata;

In ogni atto e costume, Gentil, soave ell'era; Più bella ancor la sera, Quando, disciolto il crin, Della lucerna al lume, Con agil man seguiva La pulce che fuggiva Dal niveo petto al lin. Rivedo e bacio alfine Le cifre desïate, Le note profumate Che la sua man vergò; Fra i monti e le colline Fra i boschi e i laghi errante, Al suo lontano amante Clarina ancor pensò.