United States or Netherlands ? Vote for the TOP Country of the Week !


Il pranzo era stato servito con abbondanza montanara, quasi feudale. La cacciagione e il pesce di fiume avevano fornita la mensa. Dei vini non si parla neanche: il lambrusco, il trebbiano, il vin santo, erano a dirittura eccellenti. Pure, non venni a capo di esilararmi un tantino; anch'io, come le trote del mio ospite, era un pesce fuor d'acqua.

A questo, che l'ho caro, vo' far de le gambe palanche. LISTAGIRO. Oh bene! E de le braccia salci. Ella è la vite che a le tue palanche si leggherá co' salci. E questa tutta sará la vigna. PILASTRINO. E noi i lavoratori che ricoglion il vin senza sementi, sol per zappare e saper ben congiungere le palanche a le viti.

E dentro a l’un senti’ cominciar: «Quando lo raggio de la grazia, onde s’accende verace amore e che poi cresce amando, multiplicato in te tanto resplende, che ti conduce su per quella scala u’ sanza risalir nessun discende; qual ti negasse il vin de la sua fiala per la tua sete, in libert

LECCARDO. Oimè, quella faccia piú bianca d'una ricotta, quelle guancie piú vermiglie di vin cerasolo, quei labrucci piú cremesin d'un presciutto, quella..., ahi! che mi scoppia il core,... DON FLAMINIO. Che cosa? sta male? LECCARDO. Peggio! DON FLAMINIO. Ecci pericolo della vita? LECCARDO. Peggio! DON FLAMINIO. È morta? LECCARDO. Peggio! DON FLAMINIO. Che cosa piú peggio della morte?

Eugenio, con gli occhi lustri e le guancie accese, non faceva che stappare bottiglie, e i vini giallicci spumavano, ondeggiavano, brillando al chiarore dei candelabri, come una pioggia di topazi. Oh, Dio! come farò per tornare a casa? esclamò la contessa, e intanto le sue dita stringevano il calice di Murano, colmo di vin del Reno. A un tratto, la contessa si fece terribilmente pallida.

Il Cavaliere messo in vena dal vin dolce faceva esplicite dichiarazioni alla Paolina, che rispondeva per le rime, ridendo, dando di tempo in tempo un bacio sulla testa di Lilì. Lei mi fa invidiare la brutta bestia diceva il vecchio galante. Non è poi così brutta. Ce n'è di peggio... rispondeva la briccona. Ho detto che don Procolo era in vena di predicare.

Cotesto era in quella vece il discorso che veniva in tavola ogni giorno, poichè il pensiero del matrimonio era l’unica spina del conte Anacleto. Per ventura, ogni sera, il vin di Cipro veniva pietoso ad affogare il dolore del conte.

Voi arete buone camere, buon fuoco, buonissime letta, lenzuola di bocata; e non vi mancará cosa che voi aviate. STRAGUALCIA. Di cotesto mel sapevo. AGIATO. Volsi dir che voi vogliate. FRULLA. Io vi darò il miglior vin di Lombardia, starne tanto larghe, salciccioni di questa fatta, piccioni, polastri e ciò che voi saprete domandare; e goderete. STRAGUALCIA. Questo voglio sopra tutto.

E dentro a l'un senti' cominciar: <<Quando lo raggio de la grazia, onde s'accende verace amore e che poi cresce amando, multiplicato in te tanto resplende, che ti conduce su per quella scala u' sanza risalir nessun discende; qual ti negasse il vin de la sua fiala per la tua sete, in liberta` non fora se non com'acqua ch'al mar non si cala.

7 Potria poco giovare e nuocer molto; che 'l tentar qualche volta Idio disdegna. Non so s'in questo io mi sia saggio o stolto; ma non vo' più saper, che mi convegna. Or questo vin dinanzi mi sia tolto: sete non n'ho, vo' che me ne vegna; che tal certezza ha Dio più proibita, ch'al primo padre l'arbor de la vita.