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Aggiornato: 14 giugno 2025
Tanto più quando i giornali liberali, nemici di Aldo Rubieri, raccontarono che il supposto studente di pittura di Roma non era altro che un povero imbianchino di stanze. Allora egli fece una risposta che chiuse la bocca a tutti.
Suor Maria lo sollevò tra le braccia, e si pose e sedere accanto al letto, tenendosi il fanciullo inginocchiato in grembo. Così Carlo si trovò volto a volto col vecchio, che sporse la mano scarna e gli accarezzò la guancia ed i capelli ripetendo: Povero Carlo! Che il Signore abbia piet
Quel povero Albèri! esclama. Perchè domandargli se è ammogliato? È rimasto a bocca aperta, e avr
E sarebbe finita; non avrebbe più saputo aprir bocca! Contrariamente a quel ch'egli si aspettava, la nonna non si oppose che andasse via col burattinaio. Ve lo raccomando come un figlio! È un povero orfanello. Non dubitate, le rispose la moglie di don Carmelo: È buono, si fa voler bene.
Mi pare, disse quel della tuba, stringendosi nelle spalle, che non ci sia proprio altro da chiedere. Povero Nanni! Ha avuto il fatto suo a misura di carbone. La sorte non lo ha favorito; soggiunse l'altro padrino; ci vuol pazienza. Dunque, signori, disse il Priore, tirando la somma, l'onore è soddisfatto e possiamo mettere in libert
E te?... chi ti ha pregato di venire in casa mia a dirmi di queste piacevolezze?... Ti voglio bene, mi sta a cuore l'onor tuo. Oh, grazie! A questo punto, Gianni, che s'era proposto di esercitare la pazienza del povero Giobbe pur di riuscir nell'intento, tornò da capo a pregar Menico, a scongiurarlo d'accettare i suoi consigli. Ma l'altro, duro.
Il povero cieco non fece atto di trattenerla, ma parve raccogliersi in sè stesso come per meglio udire il fruscio della veste ed il passo leggiero, e quando si avvide che quel fruscio e quel passo si dirigevano verso l'uscio, sospirò forte. Allora Ernesta si arrestò sulla soglia, stette un istante dubbiosa, e ritornò nel mezzo della stanza.
Per qualche tempo nessuno venne in soccorso del povero pagliaccio, nemmeno Marco Minghetti che non osava di muoversi e, ancora seduto sulle gambe di dietro, stanco, si appoggiava di tanto in tanto per terra colla terza zampa per riposare un poco; e allungava il collo guardando il padrone immobile sotto le seggiole, fiutando affannosamente inquieto, come se avesse voluto indovinare il perchè di quella nuova buffonata.
Povero amico! ripigliò Tognetti. Per colpa mia ti vedo ridotto a questo passo. Io fui che venni a cercarti, a toglierti dal seno della tua famiglia. Perdonami!
Or ecco dove io ricerco la tua memoria, povero angiolo. Mi avanzai trepidante, e spinsi lo sguardo innanzi a me. Un'ampia pianura seminata di croci nere incurvato al suolo; qua e col
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