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L'oratorio venne parato di lugubri arazzi; ghirlande di cipresso coronavano la facciata del piccolo tempio, e la via che menava a quella era pur tutta sparsa di cipresso e di fiori; tutta la famiglia abbigliata a gran lutto assistè, secondo il pio costume, alla cerimonia, ed invano si era pregata Rosina di non intervenirvi.

State contenti, umana gente, al quia; che' se potuto aveste veder tutto, mestier non era parturir Maria; e disiar vedeste sanza frutto tai che sarebbe lor disio quetato, ch'etternalmente e` dato lor per lutto: io dico d'Aristotile e di Plato e di molt'altri>>; e qui chino` la fronte, e piu` non disse, e rimase turbato.

Camminava a caso, senza discernimento, colla mente confusa, dimenticando talvolta perfino lo scopo principale del suo andare. Poi si scuoteva d’un tratto, come se uscisse da un sogno affannoso, e domandava ai passanti se avessero veduto per caso una signora bionda vestita in lutto. Ma nessuno l’aveva veduta, e lui andava avanti.

Il medesimo ordinava per la morte dei nobili, dei Consiglieri di Stato, dei Cavalieri di S. Gennaro e del Toson d’oro, dei Grandi di Spagna. Inoltre «che nelle case di lutto i parenti di qualunque grado, ed anche del marito e moglie, non possano tenere le finestre delle stanze chiuse, ma totalmente aperte.

Fu un lutto generale sentito nel profondo dell'animo, e non comandato; se non che in quello scambio della sorte la moltitudine credette che il cielo, anzichè i Francesi, avesse voluto punire la citt

A Borghignano i vigili della morale, distratti dai debiti del Vharè, dal gran successo della Soleil e dell'amore accanito del conte Pier Luigi per la bella diva, ormai non si occupavano più che tanto della contessa Della Valle, la quale per di più, essendo in lutto, si lasciava vedere pochissimo.

Era vestita di bianco, tranne un brutto nastro di lutto in vita e piccole fettuccie nere sulle spalle; ma su quel bianco e su quel nero spiccava la testolina d'angioletto coi riccioli d'oro. La bocca era una fragoletta da succhiare coi baci.

La vita del mediero è meno incerta di quella del peone, ma non meno dura. Egli vive isolato in mezzo alla sterminata pianura. Spesso il centro di popolazione più vicino dista delle leghe. Una visita del medico costa venti pesos alla lega (50 lire). In caso di malattia ogni cura efficace è impossibile. Nell'estate, quando il grande calore corrompe l'acqua dei pozzi, il tifo ed il vaiolo mietono intere famiglie. In quella triste stagione è comune il vedere attaccato alla porta delle casupole un cencio nero, che si agita al vento tropicale soffiante dal Brasile e dal Paraguay caldo come il soffio d'una fornace. Quel cencio nero che sembra un uccellaccio di malaugurio agonizzante, significa che la morte è passata da : è il segno del lutto. La durezza delle condizioni fatte dal proprietario costringe il mediero a coltivare molta più terra di quanto sarebbe in grado di fare. Questo rende i lavori campestri eccessivamente faticosi. Il padrone sfrutta il mediero, e questi sfrutta la terra. La coltivazione si riduce allo strappare al suolo quanto più prodotto è possibile col minimo di lavoro, in proporzione alla superficie. Una famiglia normale coltiva circa cento ettari di terra. Le operazioni campestri debbono ridursi a due sole, per mancanza di tempo e di forza: la semina e la raccolta. La terra non sente la cura continua, operosa, della mano dell'uomo; non viene rinvigorita dalle concimazioni, liberata dalle male erbe. Si spossa rapidamente; dopo otto dieci anni, la sua forza produttrice declina rapidamente. L'uomo è costretto ad abbandonarla; essa ritorna pascolo; il deserto la invade di nuovo. Il proprietario è molto ricco, e poco gl'importa di sostituire l'agricoltura con la pastorizia nelle terre sfruttate; ma il mediero, salvo casi non troppo comuni, è sempre povero. Esso abbandona i campi ingrati in cerca di nuovo lavoro, ma con molto coraggio e molte illusioni di meno. È incalcolabile il numero di medieri che in quest'anno di misero raccolto sono tornati ad essere peoni. Ricordo d'averne incontrati tanti e tanti nelle colonie di Santa e di Rosario, tragiche figure di affamati. Sono venute le annate di buon raccolto, ma essi non hanno potuto profittare della prosperit

Io il disprezzo acquistava de' ferri, Ma non più quel disprezzo superbo Che del vinto fa l'animo acerbo Contro quei che nel lutto il gett

E io a lui: «Con piangere e con lutto, spirito maladetto, ti rimani; ch’i’ ti conosco, ancor sie lordo tutto». Allor distese al legno ambo le mani; per che ’l maestro accorto lo sospinse, dicendo: «Via cost