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Rammentati del saggio Wen-Wang di cui è scritto nel Lun-yu, che rimase rinchiuso nell'eremo suo per tre anni senza profferire vocabolo. Pur ch'io m'illuda d'imitare quell'antico re e filosofo, mi troverò una volta di più contento nel mio silenzio. Tu sai, per quella dimestichezza che avemmo insieme, come io sia stato sempre eccessivamente propenso per mia indole al tacere.

Io dimenticava sempre che Pietro e donna Teresa facevan parte della mia nuova famiglia, e perciò l'idea di festeggiar con loro il Natale non mi parve eccessivamente allegra; avrei preferito restare in casa, dove la presenza di Lidia mi confortava, e non m'infastidiva l'assenza di quel bambino biondo che m'auguravano i conoscenti.

Dacchè egli entrò in casa del curato, Aminta ed io divenimmo compagni inseparabili. I nostri due caratteri erano l'antitesi l'uno dell'altro: per questo andammo subito d'accordo. Egli trovava in me quello slancio e quell'arditezza che è l'inarrivabile ideale di tutte le indoli eccessivamente timide. Io mi acconciavo perfettamente del suo naturale buono, malleabile, della sua mente docile a tutte le mie fantasie. In tutte le amicizie vere e durature c'è sempre una volont

Il duca, che conosceva la scrittura e le armi del principe, di cui era geloso, afferrò la lettera in un lancio, mentre Morella si dibatteva per riprendergliela. Balbek divenne eccessivamente pallido, gualcì convulsivamente la lettera. Nel tempo stesso, le sue unghie allividivano i polsi della sua amante.

Da qualche tempo la salute della duchessa peggiorava a vista d'occhio; ma Prospero Anatolio non vi badava gran fatto. Egli si lamentava, invece, trovando che sua moglie era eccessivamente lunatica, piena di egoismo e vuota di cuore: lei non faceva nulla per alleviare al marito il doloroso distacco della figliuola. Ma l'infelicit

In una parola, a ventitrè anni, il signor di Lavandall era ciò che addimandasi un uomo serio, con cui è d'uopo contare, sia che prenda parte a qualcosa, sia che si astenga. Infine, era affettuoso nel fondo, ed eccessivamente sensibile. Il re Luigi Filippo gli dimandò una sera perchè non abbracciasse la carriera diplomatica.

Abituato, dall'escita del seminario a vedersi circondato di cure, di cui egli neppure sospettava, si trovò eccessivamente misero quando gli occorse preoccuparsi di quei mille dettagli, cui la presenza della donna rende dei nonnulla, e la lontananza, un mondo di privazioni e miserie. Un disgusto supremo di tutto lo invase. Non si nudrì più che di pan secco. Di rado cangiò di biancheria. La polvere lo soffocava. I suoi abiti non ebbero bentosto più bottoni. Ciò che prima aveva l'aria di una povert

Essa e le note al dramma, spesso spesso eccessivamente prolisse, dimostrano con quanta cura coscienza il Cavallotti si sia preparato a scrivere il suo lavoro. Ma prima di parlarne particolarmente, mi piace ripetere, intorno alla tesi generale di queste interpretazioni artistiche di un fatto storico, quel che scrivevo sedici anni fa a proposito della Sposa di Mènecle.

Mia moglie è eccessivamente collerica, dice il marito. Mio marito, mi uccide colla sua flemma, oppone la moglie. Io amo la buona tavola, e costei mi fa digiunare per soddisfare al suo lusso. Io detesto gli odori, e costui fuma giorno e notte nella pipa. Io amo il letto soffice, e costei pretende che io dorma sul duro.... Egli ha il difetto di russare.... Costei ha il difetto.... di....

Oh salvatemi, proruppe la giovinetta soffocata dai singhiozzi, mi vogliono fare ancor più infelice. Povera figliuola! hanno errato per troppo amore. Perdono, perdono, mormorò Maddalena; e la povera madre eccessivamente pallida sarebbe caduta priva di sensi se Bastiano non s'affrettava a sorreggerla.