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Ma egli non pensava che al suo fratello morto e al segreto che dovea tenere in petto. Quando entrò in casa volle mostrarsi contento, ma aveva le lagrime agli occhi. Perchè hai quella faccia? gli disse la mamma. Sono stanco, ecco. E di Francesco non sai nulla? Sta bene, me lo dissero alla Colombara. Pure dovrebbe scrivere, io sono inquieta, replicò la povera donna.

Oh!... come puoi credere ad un simile scandalo?... Ma dunque?... Diavolo!... ci scriviamo. Come?... avete anche l'audacia di scrivervi? L'audacia!... perchè l'audacia?... A che cosa servirebbe l'aver imparato a scrivere, se non fosse per esprimere i propri pensieri?... a che cosa servirebbe la posta, se non fosse incaricata di trasportare i segreti di chi non è in caso di parlarsi?...

.... Di guadagnarsi il suo pane facendo da richiamo, da zimbello per acchiappare i merli!... Facendo scrivere quel suo nome illustre, glorioso, intemerato, quale "etichetta" sulle azioni della Cisalpina!... Facendo il pagliaccio!... Facendo il buffone!

Infatti Evelina continuava a scrivere, Pietro Laner a correggere le bozze, e la Gioconda lo stava a guardare col faccione tondo, beatamente stupido.

Queste pagine che, ammalato per causa sua, scrivo di lui, a letto, senza dormire e senza muovermi da una positura che mi toglie spesso di seguitare a scrivere, sono ben lungi dall'essere uno studio storico e psicologico; appena appena vi ho fissato le idee principali senza nemmeno coordinarle in un disegno, che riveli la loro natura intima e i loro più necessari rapporti. Divagazioni di malato, che cerca nell'attivit

No, ti aspetto. Io ho molto da scrivere, va, va. Che importa? aspetto. Creperai di noia e di sonno. No, niente. Aspetto. Tu hai molto da scrivere? Moltissimo: enormemente. Non importa, non importa.

Bambina si coricò e dormì. Ella aveva preso una risoluzione. Bambina passò la mattina del seguente a scrivere a lady Keith, al principe di Schwartzemberg ed a suo fratello. Era quel giorno appunto che la diligenza di Roma arrivava a Napoli ed in cui Don Diego sarebbe giunto se non si fosse fermato a S. Germano per visitare il famoso monastero di Monte Cassino.

Io, digiuno di studi, e non rallegrato che da una scarsa vena di fantasia, ho pigliato da un amico il savio consiglio di non dipingere mai, se non quello che ho veduto; di non scrivere se non quello che m'è rimasto impresso nella memoria, de' casi miei, o degli altrui. E qui mi soccorre eziandio l'autorit

Si mise innanzi allo scrittoio, dispose i fogli, prese la penna, mi si rivolse: Che cosa debbo scrivere a mamma? E il libro di Gian Luigi mi domandavo quale esito aveva avuto? Un buon esito, certamente, perchè Gian Luigi doveva aver gusto, l'istinto della misura, che non s'insegna.... Sergio! chiamò Lidia, sorpresa. Non hai udito: come debbo scrivere a mamma?

Non vi manca del resto chi dice che si dovrebbero scrivere versi di concetto moderno e di forma antica, ma è un errore perchè bisogna che il concetto nuovo si generi la sua forma nuova e anche la sua nuova armonia.