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A poca distanza da loro, tre signorine chiacchieravano e ridevano con due giovanotti. Perchè vi siete fatto presentare? domandò Clara a Serra, rompendo il silenzio, parlandogli con una intonazione più intima nella voce. Non sono stato io. Mi ha detto, la signora Anna: venite, vi presento a una donna di spirito. Sono io, disgraziatamente.... Come, disgraziatamente?

Ma il buon prete alle prime parole di riconoscenza la interruppe; il suo viso pallido arrossì subitamente dalla commozione, e scotendole la mano: Che dite mai, che dite mai.... un piacere, un dovere.... Rosilde ebbe la soave, intima certezza che la sua presenza col

La duchessa era amica intima della tua povera zia, io sono amicissimo del duca, faremo vita insieme, faremo. Domani o dopo arriva anche Giorgio... Tanto meglio! E così, mentre Maria con Lalla e con Prospero stava per scendere nella sala da pranzo, venne annunziata la visita di Pier Luigi e della Giulia. Furono subito ricevuti e con molta cordialit

«Io ero nel più bel paese del mondo, una spiaggia tutta frondosa e fiorita, dinanzi a un mare azzurro aleggiato da tepide brezze, veleggiato da candide ali. Un tempio marmoreo sorgeva dinanzi al mare, ed era dedicato alla Fortuna. Giorno e notte la gente vi traeva da ogni parte, per tentarla, e coloro che la mutevole Dea favoriva ne uscivano carichi d'oro, e quelli che osteggiava si precipitavano, ridotti alla miseria e alla disperazione, da altissime rupi sopra irte scogliere. Il tintinnio dell'oro scandeva le musiche echeggianti sotto le vôlte del tempio; creature di favolosa bellezza vi si aggiravano, affascinanti come sirene. La donna dalla cui vista rimasi abbagliato non era la più desiderata: altre si traevano dietro codazzi di spasimanti; ed io sentivo il bisogno di render conto a me stesso della mia scelta, pensando a quel che ci accade quando siamo dinanzi alla mostra d'un gioielliere. Anche se non abbiamo da comprar nulla, se fantastichiamo che qualcuno, un amico straricco e generoso, o lo stesso mercante, ci offra di portar via un oggetto di nostro gusto, noi non preferiamo il più vistoso, ma il più squisito. Come dire la squisitezza, la leggiadria, la grazia, l'incanto, il fascino di quella creatura? Mai ne avevo vista un'altra altrettanto espressiva. Il fervore della sua intima vita non si rivelava solamente dagli occhi profondi, mutevoli, languidi e sfavillanti, limpidi e tenebrosi, ma da ogni tratto del viso, da ogni atteggiamento della persona. La chioma bionda e ricciuta era tutta ardore, tutta capricci; le guance avvampavano come per baci che invisibili labbra vi stampassero o si sbiancavano come per parole mortali che ella sola udisse; nei fremiti delle sue proprie labbra, delle mobili nari, delle mani nervose, passavano baci, sorrisi, carezze, repulse, disdegni, meraviglie, desideri, cupidigie, tutti i moti d'un'anima sincera, tutti gli atteggiamenti d'una vita intensa. Era straniera, principessa, ricca a milioni; ma non sfoggiava la sua ricchezza: in mezzo a gente che ostentava il lusso più ricercato, era semplice, disadorna, quasi dimessa; ma nella sua semplicit

Un'altra voce più intima, segreta, consigliava a Maria quel mutamento: una voce le diceva, consolandola, che molto ancora non le rimaneva da vivere; e Maria non voleva... aveva diritto di non lasciare una memoria che non fosse cara, un rimpianto che non fosse duraturo. Non era tutto per lei?... La sua consolazione, la sua felicit

Due ancelle del dio dell'amore stanno ragunando fiori per una festa sacra. Sopravviene l'anziano de' ciamberlani, ed intima loro di desistere dallo scavezzar tanti steli di fiori: il re è afflitto, e per quell'anno non vuole giubbileo. |Una delle ancelle|. Dolce è per noi l'obbedire al signor nostro... Ma, se ci è lecito il chiederlo, perché mai il re proibisce la solita festivit

L'alito di quella vita intima le soffiava in volto; finestre di case spianti le case di faccia; dalla soglia d'un negozio dov'erano appesi stoccafissi secchi, le parole e le bestemmie che al suo passaggio si tramutavano in madrigali grossolani; più l

Ignoro quale espressione di intima tristezza salì in quel momento dal mio cuore al mio volto perchè Egli soggiunse con una pronta effusione di simpatia: No, no, Parigi non è fatto per voi. Vi troverete peggio che in un deserto e vi torner

Non ci avevamo scritto che poche lettere la nostra vita intima ci era ignota a vicenda. Pure Eugenio aveva un cuor buono, e in quelle giornate di solitudine, sconfortato dei miei affetti, timoroso di vedere distrutte le ultime corde armoniose del mio seno, pensai a lui con desiderio, e gli scrissi con abbandono.

Ella aperse le braccia e scrollò il capo. Non posso dire, signore. Della Russa, della studente, che cosa pensate?... Che cosa veniva a far qui? Stavano chiusi nello scrittoio del signore: non so che dicessero. Quante volte venne? Tre o quattro volte. Non avete mai sospettato che tra loro ci fosse una relazione molto intima... che fossero amanti? Non posso dire. Un giorno... Che cosa?