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Chiacchieravano tra loro soli, a voce bassa, ridendo, canticchiando, giocando e infilando coccole rosse di pugnitopo, e ghiande verdi e gialle colle quali l'ambiziosetta si faceva collane e orecchini. Menico intanto si godeva quel riposo insperato, e la bimba, tutta gaia, faceva la donnina, attorno al piccolo infermo; o gli stava accoccolata vicino, sul saccone, deliziandosi al molle calduccio.

I trenta o quaranta invitati erano tutti , salvo cinque o sei, che chiacchieravano e passeggiavano nel giardino. In quel profondo silenzio spiccava la voce calda e robusta dell'abate. Insieme con la principessa egli era in piedi dinanzi al sof

In un tramonto estivo, nel quale si spegnevano l'ultime luci perfino nella bottega delle ricamatrici, la rossa è chiarissimo il ricordo nell'anima mia aveva poggiato il gomito sull'asse del telaio, e nella bianca mano raccolto il mento, leggermente china da un lato la testa angelica, gli occhi nel vuoto, sognava. Le altre sommessamente, chiacchieravano: la principale preparava i lumi.

Eppure quegli uomini chiacchieravano, scherzavano allegramente, a giudicare dai loro movimenti e dalle voci, e qualche volta uno scroscio di risa schietto e romoroso giungeva fino alle orecchie di Curzio.

Tutti i rami della amministrazione erano rappresentati nella loro doppia essenza, mascolina e femminile, ai mercoledì del sottoprefetto di Castelnuovo. Quanto ai naturali del paese, sulle prime si erano tenuti un pochino in disparte. Le signore, in ispecie, non avvezze alle conversazioni e alle feste da ballo, temevano forse di sfigurare al paragone delle dame governative, che avevano viaggiato e conoscevano gli usi del mondo elegante. Ma a poco a poco la vergogna era sparita, e tutte quelle brave signore andavano alla sottoprefettura, maritate, zitelle e zitellone, che era un piacere a vederle. Si facevano quattro salti, mentre gli uomini sodi chiacchieravano di politica, di finanza e di amministrazione. Il maestro della banda cittadina, giovinotto di buona volont

La frase mi sembrò audace; gettai un'occhiata rapida intorno per vedere se fosse stata notata; ma tutti chiacchieravano gaiamente, ed ebbi l'intuizione che se fossi rimasto più a lungo a sorvegliar l'écarté di Lidia, avrei finito per esser notato io, peggio di qualunque frase. Dall'angolo ove m'ero posto, confrontai il giuoco d'Ettore col giuoco di Gian Luigi e vi trovai spaventose differenze.

Avevano mangiato gagliardamente, e bevuto da far raccapricciare le viti della pievania; e chiacchieravano de' fatti loro fumando, annuvolando la sala, scoppiando in risa ai motti di qualche compagno che avr

A quella notizia dell'arrivo di Giorgio, Maria impallidì; anche Prospero, quantunque l'accogliesse con un grazioso sorriso, ne avrebbe fatto senza volentieri. Tuttavia il pranzo finì lietamente come era incominciato, e alle frutta, Pier Luigi, vedendo che le fanciulle, perfettamente dimesticate, chiacchieravano insieme, ridendo e scherzando, esclamò rivolgendosi alla duchessa Maria: Era proprio quello che mi ci voleva!... La Giulia, poveretta, trovandosi sola a Pegli si annoiava mortalmente. Spero però che la nostra duchessa sar

A poca distanza da loro, tre signorine chiacchieravano e ridevano con due giovanotti. Perchè vi siete fatto presentare? domandò Clara a Serra, rompendo il silenzio, parlandogli con una intonazione più intima nella voce. Non sono stato io. Mi ha detto, la signora Anna: venite, vi presento a una donna di spirito. Sono io, disgraziatamente.... Come, disgraziatamente?

Tutti parlavano una lingua diversa dall'italiano; chiacchieravano, ridevano, il salotto pareva un'uccelliera coi più garruli uccelli, prendevano il col babbo, che parlava quella lingua speditamente, ciò che a Brunello dava idea che anche suo padre fosse uno straniero.