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Come mai gli uomini avevano simili capricci per una ragazza sconosciuta, sapendo che dinanzi a loro non può che tremare di paura e di ripugnanza? Per cento lire ella non sarebbe più stata come prima, senza che questo fosse nemmeno un sacrifizio, poichè non se ne sentiva dentro l'orgoglio doloroso.

La conclusione è questa. Lucilla mi dichiarò che non può essere la serva umilissima de' tuoi capricci, può restar zitella indefinitamente, e che quindi sposer

Alla fin fine, che cosa è il cicisbeo se non un cavaliere della galanteria, che volontariamente si rassegna ai capricci d’una bella o d’una brutta dama? Come ellera all’albero, così egli si attacca a lei; l’abbandona mai quando ella esce per la messa, per le prediche, per le passeggiate, quando va al giuoco, ai ricevimenti, agli spettacoli.

Capricci da bambina, riprese l'incognito, da bambina! me l'hanno detto che voi eravate bambina; non hanno avuto torto. Ma.... la mia pazienza si stanca. E la mia è stancata; fuori la maschera, o che io mi ritiro e vi lascio qui solo. Insolente! mi burleresti tu? ma io ho mezzo di farmi obbedire. E frugossi nelle tasche dell'abito, come per trarne un'arme.

L'aria è dolce come il respiro di Vluuruuum quando gli dorme vicino, col suo vuuruuuum, vuuruuum... Pagiolin vuole riguadagnare il tempo perduto. Egli sa che l'aria stagna queta e senza bizzarrie di correnti sopra i boschi, poichè i fogliami pompano i capricci dell'aria. Sente a destra l'odore acido bruciaticcio delle brughiere e piega a sinistra abbassandosi.

Guarda, Aloise, gli avevano detto alcuni amici, guarda che stupenda bellezza! Guardate voi altri, se vi garba, aveva egli risposto; io bado alla scena. E perchè non vuoi dare un'occhiata di qua, dove c'è la bella Vivaldi, tornata l'altro da Parigi? Oh bella! perchè non mi par necessario. È uno dei soliti capricci; lasciatelo fare! aveva soggiunto il Pietrasanta, che era nel crocchio.

La Violetta era una di quelle donne che non si sa donde siano venute, dove vadano a finire; talvolta condotte al male dalla turpe miseria, più spesso dal lusinghevole esempio del lusso delle loro sorelle in Eva; fuorviate qualche volta da Alcibiadi spiantati, presso cui riempiono gl'intervalli (ahi troppo lunghi!) di più superbi amori; più spesso da logori Cresi, che esse consolano della freddezza o del tedio domestico; che poscia, avvezze al mercimonio, passano di mano in mano senza arrossire, come le cartelle del debito pubblico, e, ragguagliate da principio a cento, valgono ottanta da capo, oscillano insomma, oscillano sempre tra il più e il meno, tra il meno e il più, secondo i capricci del caso e la credulit

»Il marchese le voleva bene come ad una figliuola; la faceva tenere come in uno scatolino. dentro alla bambagia: avesse desiderato delle cose, egli non le raccomandava che di chiederle. Preveniva tutti i suoi capricci, anche quelli che non aveva.

Il De Carlo si prestava a secondar i capricci di lei, a sperimentarne i rabbuffi con la sottigliezza di un diplomatico, con la pazienza di un uomo che sa di poter cavare buon frutto dal sopportare.

Inoltre Antonio Ghislanzoni, il solitario di Caprino Bergamasco, nel terzo volume de' suoi bellissimi Capricci dedicato al Pozzi riproduce, rettifica e completa il cenno biografico del Dizionario contemporaneo di A. De Gubernatis. E senza parlare dello splendido epistolario di scrittori e di patrioti illustri, gelosamente custodito da Ernesto Pozzi, gi