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Stese la mano al giovine, e gli disse: Sei qui, Enrico? Oh, non ti aspettavo più. Enrico vide negli occhi della fanciulla brillar due lagrime, preziosi gioielli dell'immeritato tesoro di tenerezza, ch'egli aveva racchiuso in quell'anima innamorata. Che hai Elisa?... Tu sei malinconica le disse Enrico mettendosi con lei al davanzale. Ti pare? sclamò sorridendo la fanciulla con molta dignit
A poco a poco, Maria si lasciò distrarre; rasciugò le sue lagrime. Hai sentito che tuo cognato è fuori? domandò il dottore per cambiar discorso. No. Come!... Ha gi
«La sua mano ve li pose,» dicea ella baciando ogni moneta ed irrigandola di lagrime; «la sua mano, che or non è più se non fredda polvere!»
Certo il poeta non pensò illuminar le leggi della sventura con quel provvida che par sancire un immeritato dolore, annullare, compensandole fra loro, le sofferenze degl'innocenti. Crudele parola, indice di una legge storica che infligge dolore non giusto secondo il veder nostro, che ha dunque una intima ragione di mistero; crudele parola e in tutto il coro la pia potente, per questo appunto che ci suona tanto amara. Ecco la lunga tratta dei pellegrini polacchi che passano cantando le litanie di Mickiewicz: «Per tutte le ferite, le torture e le lagrime dei prigionieri, dei proscritti, dei pellegrini polacchi, liberaci, Signore!» Se la infelice Polonia ricuperasse un giorno l'indipendenza troverebbe l'arte polacca nella gioia le ispirazioni sublimi ond'ebbe gloria nel dolore? In Italia, signori, si può dubitarne. Quando l'anima italiana diede al dolore nazionale un'espressione artistica trovò accenti immortali; e che trovò invece quando la indipendenza e l'unit
Notis!... Notis!... gridò con accento straziante Abd-el-Kerim. Taci! ruggì il greco. Taci... Abd-el-Kerim! Un secondo singhiozzo uscì dalle labbra dell'arabo. Una grossa lagrima, una di quelle lagrime amare che erompono da un cuore straziato, a quel modo che il sangue zampilla da una profonda ferita, si sospese alle sue ciglia e rotolò silenziosamente giù per le incavate gote.
E le lagrime di M
Fra queste torri ve n'è una che si chiama Torre dell'angolo dei piangenti o Torre delle lagrime, perchè l
Paolo, restate ancora un istante, mormorò una voce dietro a lui. Egli tornò, e le si sedette vicino. Ida avrebbe voluto non piangere.... ma nel parlare i singulti le tagliavano la parola. Voglio cantarvi per l'estrema volta la canzone di Weber, proseguì. È il canto d'addio. E con quella voce in cui vi erano delle lagrime, incominciò....
Clelia lottò un istante dentro di sè, poi nascondendo il capo fra le mani scoppiò in singhiozzi. Eugenio rialzò il capo, guardò Clelia, e poi me; passò ruvidamente la mano sugli occhi a detergervi le lagrime, e arrossì in volto come se vergognasse della sua debolezza. Da quel punto la conversazione languì.
Fra densi effluvii, fra luci gemmee piegano, ondeggiano, stretti trasvolano ritmicamente; ed ella fingere tenta un sorriso nel bianco viso; ma il viso mente, ma il valzer mente, non s’aman più. A onde, a fremiti, a spire, a vortici si snoda il valzer pieno di lagrime, pieno di baci.
Parola Del Giorno
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