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«Ed allora pensavo seriamente a quella confessione. La dovevo io realmente? Non avevo ricusato di sposare Max per evitarla? Ed ora perchè la farei? Max non era che un amico per me. «, ma un amico che ero andata a vedere segretamente; un amico da cui aspettavo una lettera con tutta l'ansiet

Brava mamma! e me l'hai tenuta in conserva per tutto questo tempo, a malgrado.... Le vizze gote della Duchessa assunsero una tinta quasi giovanile. Aspettavo disse semplicemente. Ora, , che sarai felice! Credi? Ebbene, tanto meglio. Gi

Il giovanotto, pronto, si mise in posizione e rimase serio, mentre l'altro dava in una risataccia insolente. Prendete esclamò dopo un momento il generale. Vi aspettavo per regalarvi un'altra chiave, la mia, nel caso che perdeste la vostra. E così dicendo pose, una lunga chiave arrugginita nella mano che il povero malcapitato gli stendeva macchinalmente.

Mesi fa, ho letto un romanzo inglese dove si narra la storia di un uomo riuscito a rendersi invisibile... The invisible Man la interruppe il dottore. L'ho letto anch'io che non soglio leggere romanzi, ed è stata una gran delusione. Mi aspettavo di trovarvi ben altro. L'uomo invisibile non è un'assurdit

«Ed ancora, non gli avevo io chiesto di aver fede in me? Non aspettavo l'occasione propizia da un istante all'altro di dire a mio marito: Mantenete la vostra promessa, riprendetemi con voi dinanzi a tutti, o rinunziate per sempre a me?

Mio zio mi guardava in silenzio, aspettando tranquillamente la mia risposta. Io sentiva tutto l'orrore della mia posizione, ed una lotta terribile si agitava nel mio animo. Finalmente, vedendomi esitante, egli soggiunse: Io confesso che aspettavo tutt'altra accoglienza alla mia proposta, e mi sorprendo assai della tua esitazione.

Egli raccolse in fretta gli amici a manipolo, e destro come un giocoliere, li fece scorrere in un cassetto dello scrittoio, che tosto richiuse, in quella che per pigliar tempo, domandava con voce melliflua: Chi è? Son io, Salati. Ah, il nostro dottore! disse il Salati, aprendo l'uscio al compare Collini. Appunto vi aspettavo, per chiudere il banco. Orbene? entrò subito a dimandargli il dottore.

«La mattina seguente aspettavo ancora. Ed ancora passò l'ora degli arrivi senza che alcuno bussasse alla mia porta. C'era lettera almeno per me? Non osavo domandare. Mi pareva che persino i camerieri dovessero leggermi in volto l'ansiet

Tacqui, in quel giorno; e nei giorni che seguirono, pur ricadendo più volte nella stessa confusa agitazione di ravvedimenti e di propositi e di sogni vaghi, non osai parlare: "Per tornare a lei, tu devi abbandonare le cose in cui ti compiaci, la donna che ti corrompe. Ne avrai la forza?" Io rispondevo a me stesso: "Chi sa!" E aspettavo di giorno in giorno questa forza che non veniva; aspettavo di giorno in giorno un evento (non sapevo quale) che provocasse la mia risoluzione, che me la rendesse inevitabile. E m'indugiavo a imaginare, a sognare la nostra vita nuova, la lenta rifioritura del nostro amore legittimo, il sapore strano di certe sensazioni rinnovate. "Noi andremmo dunque laggiù, a Villalilla, nella casa che conserva le nostre più belle memorie; e saremmo noi due soltanto, perchè lasceremmo Maria e Natalia con mia madre alla Badiola. E la stagione sarebbe mite; e la convalescente si appoggerebbe sempre al mio braccio, pei sentieri conosciuti, dove ogni nostro passo risveglierebbe una memoria. Ed io vedrei di tratto in tratto sul suo pallore diffondersi qualche lieve fiamma subitanea; ed ambedue saremmo, l'uno verso l'altra, un poco timidi; sembreremmo qualche volta pensierosi; eviteremmo qualche volta di guardarci negli occhi. Perchè? E un giorno, sentendo più forte la suggestione dei luoghi, io ardirei parlarle delle nostre più folli ebrezze di quei primi tempi. Ti ricordi? Ti ricordi? Ti ricordi? E a poco a poco ambedue sentiremmo in noi il turbamento crescere, divenire insostenibile; e ambedue, nel tempo medesimo, perdutamente, ci stringeremmo, ci baceremmo in bocca, crederemmo venir meno. Ella, ella verrebbe meno; e io la sosterrei nelle mie braccia chiamandola con nomi suggeriti da una tenerezza suprema. Ella riaprirebbe gli occhi, leverebbe tutto il velo del suo sguardo, fisserebbe un istante su me la sua stessa anima; mi parrebbe trasfigurata. E così saremmo ripresi dall'antico ardore, rientreremmo nella grande illusione. Ambedue saremmo tenuti da un pensiero unico, assiduo; saremmo agitati da un'ansiet

Egli si volse; aveva le mani affondate nelle tasche del soprabito, il bavero alzato fino alle orecchie. E vedendo che la squadrava da capo a piedi, senza salutare, Loredana si sgomentò. Non mi aspettavi? chiese dolcemente. No, rispose Adolfo, non ti aspettavo; non ti aspetto più! La giovane non osò chiedere altro; ma Adolfo repentinamente s'infuriò, l'afferrò per un braccio, la scosse.