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Altra setta, quella dei Miceliani, ci faceva girare la testa: sicchè noi non c’intendiamo più; ed intanto che il Cento ed il Natale, sostenitori di Copernico e di Leibnizio, eran proscritti, ed il Carì tremava per avere scherzato sulla scienza moderna, il furore gesuitico lo perseguitava dovunque»⁴¹⁴. ⁴¹⁴ Cannella, Lettre, pp. 43-44.

«E queste cose erano state intravvedute anche dai re, perchè anche lo Spirito del Male intravvede il futuro; soltanto è condannato a combatterlo. Tutti gli oppressori odiavano i proscritti perchè li temevano.

I proscritti non fecero fuoco, ma, innestate le baionette alla punta delle loro carabine, cacciarono i mercenarii stranieri al grido di Viva l'Italia! spingendoli rovinosamente dinanzi a , con furia uguale a quella di montano torrente che seco travolge ciotoli e rottami.

Voi, insieme con vostro fratello, chiamaste causa sacra, nel 1831 , la insurrezione delle popolazioni romane contro il papa; dal 49 in poi voi infliggeste a quella causa l'insulto di demagogica. In Arenemberg, nel 1833 , diceste che, essendo ogni nobile anima cacciata in esilio dai Governi, o perseguitata, andavate superbo di appartenere alla tribù dei proscritti.

Due individui e non più sbarcavano sulla loro terra proscritti e condannati a morte spargendo la loro santa propaganda, e senza esitare dirò: con tanta sicurezza come sulla terra d'asilo! Sappilo, tirannide! e sappi che questa non è terra da spie! Tu hai perduto il tuo tempo, impiegando ogni specie di corruzione!

Come si vede, l'esercito di Serse, ossia del Papa, avea concesso tutto questo bel tempo ai proscritti senza sturbarli ed essi conoscendone le condizioni, davansi poca briga di allontanarsi.

Certo il poeta non pensò illuminar le leggi della sventura con quel provvida che par sancire un immeritato dolore, annullare, compensandole fra loro, le sofferenze degl'innocenti. Crudele parola, indice di una legge storica che infligge dolore non giusto secondo il veder nostro, che ha dunque una intima ragione di mistero; crudele parola e in tutto il coro la pia potente, per questo appunto che ci suona tanto amara. Ecco la lunga tratta dei pellegrini polacchi che passano cantando le litanie di Mickiewicz: «Per tutte le ferite, le torture e le lagrime dei prigionieri, dei proscritti, dei pellegrini polacchi, liberaci, SignoreSe la infelice Polonia ricuperasse un giorno l'indipendenza troverebbe l'arte polacca nella gioia le ispirazioni sublimi ond'ebbe gloria nel dolore? In Italia, signori, si può dubitarne. Quando l'anima italiana diede al dolore nazionale un'espressione artistica trovò accenti immortali; e che trovò invece quando la indipendenza e l'unit

Terminata la zuffa, sapendo quale premio gli serbavano i preti per le sue sciabolate, senza smontare da cavallo si avviò coi compagni fuori di Roma in cerca dei proscritti che lo accolsero fraternamente. Narrò loro i successi della capitale e con grande ilarit

Erano poco più delle 9 di sera, e Garibaldi, Leggero, Guelfi e Serafini scesero la breve scala che conduce per mezzo delle stanze terrene alla porta segreta che si apre nella vallata deserta. Quivi Angiolo Guelfi si separò dai cari esuli con addio breve, ma pieno di dimostrazioni d'affetto dall'una e dall'altra parte; ciò fatto, richiuso l'uscio esterno, tornava nel piano superiore della casa Serafini, studiando di mostrarsi tranquillo, mentre col pensiero angosciato precorreva i pericoli cui quella notte decisiva andavano incontro gli illustri proscritti. Uscirono i tre silenziosi, e armati di tutto punto, nella vallata. Precedeva il Serafini, seguiva Garibaldi, veniva ultimo il Leggero, e percorrendo lungo le mura del castelletto per sentiero dirupato, sboccarono sulla via che era in que' tempi sterrata, o come suol dirsi, a bastina, e volgendo a sinistra si avviarono alla Croce della Pieve. Pochi passi avanti di giungervi, il Serafini col suo solito zelo, pregò i compagni di ritirarsi per un poco nel bosco che ivi fiancheggia la via, ed esso volle andare a speculare il luogo, e vedere da stesso se i cavalli erano al posto da lui designato. Trovò tutto nell'ordine voluto, li sciolse, ne aggiustò le redini, e li pose tutti tre in fila, ove stettero, essendo in tal guisa ammaestrati. Chiamò allora i profughi, e posti in sella prima Garibaldi, poi Leggero, salì esso sul terzo, e a trotto serrato e uniforme presero la strada di Castelnuovo, essendo gi

La sorpresa era dovuta ad un maneggio del delegato di polizia che dalle sue spie, aveva conosciuta la presenza dei tre capi proscritti ed avea preso le sue misure per assicurarne la cattura, sperando con questo di meritarsi un berretto di cardinale. Allettato da un'impresa che credeva facile, contro pochi proscritti, si accinse ad inseguirli nel bosco col maggiore accanimento.