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"Come che fosse poca pena covar le uova," disse il Colombo, "mi abbisogna vegliare a causa dei serpenti, e giorno e notte! Son tre settimane che non ho chiuso un occhio!" "Mi dispiace di vederti così angosciato!" disse Alice, la quale cominciava a capire il Colombo.

La sua veemenza faceva paura. Protese un braccio per stringer la vita di Enrica.... Essa schivò quella carezza. Non ti riconosco! mormorò Roberto pallidissimo. A bordo, nelle mie notti insonni, vedevo spesso uno spettro, un cadavere, con una gran ferita, tutto sangue... Enrica, disse Roberto angosciato e come fuori di , tu vuoi la mia rovina: sento che qualche cosa di terribile si prepara.

Ad ogni passo inciampava, piegava le ginocchia, e se forse per solo istinto non poggiava la persona sulle mani stese al suolo cadeva e cadendo precipitava dall'alta ripa. Gli occhi smarriti, la pallida fronte, il respiro angosciato, il tremito delle membra, il sudore gelato che gli gocciava, ben dicevano che a quel misero ferito era presso la morte.

Il povero Casalbara sospirava angosciato, soffriva, sentiva egli pure un senso di rimorso: aveva sacrificata, legata a lui vecchio, a lui povero, quella esistenza giovane, fiorente.... La sua spensieratezza doveva lasciar campo alla riflessione: quell'esame delle sue condizioni patrimoniali che non aveva mai fatto, avrebbe dovuto farlo prima del matrimonio per sapere che cosa egli offrisse a sua moglie, per non ingannarla, ingannando stesso.

Ma che cosa aveva fatto di male perchè gli capitassero addosso tutte le disgrazie, tutte le maledizioni?... Che cosa aveva fatto? La risposta la sentì sorgere nell'animo angosciato e farsi strada nella mente sconvolta, come un lontano chiarore, un barlume di speranza.

«Erano le undici. Mi restavano quattro ore per finire di mettere in sesto la mia valigia, spettinarmi, svestirmi, dormire, poi rivestirmi, ripettinarmi. Ed avevo il cuore così angosciato, ero in tale eccitamento nervoso che prevedevo di passare una terza notte di veglia. Rinunciai affatto a coricarmi. Mi abbandonai in una poltrona col capo tra le mani, decisa ad aspettare l

«Il mio povero malato si crucciò tutta notte, vegliò angosciato pensando al suo giovane amico. Io dormivo nella sua camera stesa sopra un sof

E gli occhi della giovane donna non erano più supplichevoli, il viso non era più mesto, angosciato, la voce non era più tenera, tremante.

Una sera, verso la fine di gennajo, la fanciulla, tremante dal freddo e colla fame in corpo, veniva dalle sue occupazioni ed entrava nella sua squallida camera, sperando di scaldarsi un poco e di sedere alla povera cena consueta. Non vi era fuoco cibo di sorta. I due fanciulli non erano andati quel giorno alla scuola infantile per la molta neve caduta e per le loro scarpe estremamente sdruscite. Laonde avevano perduta la solita minestra dello stabilimento, e piangevano di fame. La madre, che pativa per medesima e per essi, procurava di consolarli, dicendo loro che la provvidenza non avrebbe tardato a venire. La provvidenza era il nonno Antonio, che fino dal mattino lavorava a sgombrare le strade della neve per guadagnarsi una lira dal Municipio. Cecilia stette seduta alquanto in un angolo, col cuore angosciato e col capo nascosto in grembo. Quivi si levò improvvisamente, e disparve della camera. Quando rientrò, dopo cinque minuti, parve lieta ed espansiva, fece coraggio alla madre, baciò i fratellini, e disse che il domani le cose sarebbero andate meglio. Questo buon umore non durò che pochi istanti per dar luogo al più tristo abbattimento. La fanciulla impallidì, ricadde nel silenzio e, grado grado, passò dai sospiri al pianto. La madre, stupefatta ed inquieta di tale contegno, si fece ad interrogarla ora con dolce ed ora con severa insistenza, e venne a sapere la verit

Dopo quel gran da fare, quel gran lavorare affrettato, angosciato nelle strette durissime del bisogno, Evelina riposava, si godeva la campagna, si godeva lo belle giornate, si godeva il far niente; sopratutto il far niente. Passava i giorni coi giorni, sdraiata sul terrazzo, sonnecchiando in mezzo alla quiete del gran sole.