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Principe, a vincere nemici insegnatemi voi: per far parlare un ostinato, non ho bisogno di scuola».

Guido, va a scuola. Guido, scappa i pericoli....» Guido! Guido! Guido! uff! , . Mah! O Guido o niente! Guido, scappa i pericoli! Sicuro: e il maggiore.... quello di prender moglie!

Un'invincibil nausea Le saliva alla bocca, Chè l'andazzo del secolo La fea torva e barocca; Eran grottesche immagini Di frati, angioli e santi Con manti svolazzanti E iperbolici pel; Erano idee rachitiche Cinte di gonfie vesti; Sparía la pura linea Sotto i fregi funesti; E nei giardini mistici Della latina scuola Il puzzo di Lojola Isterilia gli stel.

Traversando il paese, Bice si volse a guardare le finestre della scuola, da lei aperta pei bambini poveri, nella quale veniva qualche volta la mattina a perdere una mezz'ora. Era una piccola casa, ridotta alla meglio per tale uso, gi

È vero bensì che la non mai abbastanza lodata scuola di Salerno, tra tutte le altre belle sentenze, ha lasciato questa sul cacio: «Caseus est sanus quem dat avara manus». Ma è vero altresì che in nessun luogo del Regimen sanitatis si legge che non s'abbia a mangiare altro che cacio, per companatico; e ciò per sei giorni alla fila.

Nell'ampia scuola ove il saper si stende Del ciel, nel libro aperto di natura Ragiona una scrittura Che molte cose insegna a chi la intende; Per gli stellati numeri si svolve Una dottrina arcana Che tutta passa della scienza umana La radunata polve. Questa dolce sapienza or dunque cada A voi nel grembo e vi rinfreschi i cuori Siccome la rugiada Che rende sul mattin l'anima ai fiori

La scorta del Ben-Auda ci voltò le spalle e disparve; l'ambasciata guadò il fiume e si trovò circondata dalla scorta nuova. Bu-Bekr-ben-el Abbassi strinse vivamente la mano all'ambasciatore, fece un saluto amichevole al Ducali, suo antico compagno di scuola, e diede il benvenuto a tutti gli altri con un gesto pieno di maest

Metteva insieme le sue memorie più lontane, ricordandosi certe malizie della scuola, volendo spiegarsele.

La signorina li ama assai, e fa scuola a tutti i ragazzi del vicinato.

Un altro personaggio importante, e poco simpatico, che stette fino all’ultimo al fianco di Giuliano, è Prisco, lui pure della scuola di Edesio. Dottissimo, così da avere in sommo della bocca tutta la dottrina degli antichi, bellissimo della persona, era uomo burbero e duro di modi. Non voleva discendere alle discussioni e serbava la sua sapienza, dentro di , come un tesoro, e chiamava scialacquatori coloro che con facilit