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Perchè non scrivi? m'aveva detto. Sotto il magico velo dell'Arte l'Idea passa più fulgida di fascino e di bellezza. Scriverò! avevo risposto io, col cuore gonfio di tenerezza e di ambascia. Ed avevo avuto un momento di debolezza: ero stato per prender la sua mano, la mano affilata e rigata di vene azzurre che posava sulla ringhiera, e confessargli il peso insopportabile del mio passato. Lassù, dinanzi a quella finestra, a quell'ora, mentre le ultime rose del sole appassivan sulla parte alta della citt

L'ora corrente passa sulla nostra nazione, madre della civilt

Quale maggior contrasto, infatti, di quello che passa tra Giovenale e S. Tommaso d'Aquino, fra il grande poeta satirico della corruzione pagana di Roma ed il più grande filosofo della sacra teologia scolastica, che ebbe il nome di Dottore Angelico?

34 Poi mostra ove il duodecimo Luigi passa con scorta italiana i monti, e svelto il Moro, pon la Fiordaligi nel fecondo terren gi

Pensino i venti al modo di disfar l'opera de' sei secoli pervertitori della milizia italiana. Guarnieri, il condottier tedesco ridisceso giá con Luigi, a capo della «gran compagnia» rifatta, passa a Giovanna, ripassa a Luigi.

Ma è un inganno. Passa qualche tempo, e Fausto ci fa sapere che quella felicit

Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa>>. E io, che riguardai, vidi una 'nsegna che girando correva tanto ratta, che d'ogne posa mi parea indegna; e dietro le venia si` lunga tratta di gente, ch'i' non averei creduto che morte tanta n'avesse disfatta.

Una parte minima del deposito delle acque passa ancora attraverso al filtro, per cui il filtrato è leggermente opalescente, con successive filtrazioni lo si può rendere assolutamente chiaro; filtrati assolutamente chiari si ottengono solo lasciando depositare a lungo le acque prima di filtrarle; la quantit

Qui è l'uso, quando passa un forastiero sul territorio dei Guerri. Ma qui, scusate, sono in paese abitato. Ha ragione; ma il mulino appartiene ai Guerri. Ed io mi trovo sul territorio del re, non è vero? disse Gino, ridendo. Ma sapete che è un uso piacevolissimo, e che tutti i re dovrebbero introdurlo nei loro Stati? Ottima istituzione, questi re della montagna!

E qualche volta, vedi, audacemente Io mi dibatto, maledico, piango; Ma passa il mondo e ride o non mi sente, Ed io, testardo prigionier furente, Contro i ferri l’aperte ali m’infrango, E il mondo non mi sente!... Oh, chi mi spèzza l’ìnvide ritorte. Chi mi dona la luce e l’infinito, Chi mi dischiude le tenaci porte?