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Quei, lor mercé, mi proferiro assai, e giù calaro il poggio alpestre e rio. Di lontan la battaglia io riguardai, pregando per la lor vittoria Dio. Era sotto il castel tanto di piano, quanto in due volte si può trar con mano. 48 Poi che fur giunti a piè de l'alta rocca, l'uno e l' altro volea combatter prima; pur a Gradasso, o fosse sorte, tocca, o pur che non ne fe' Ruggier più stima.

e l’occhio riposato intorno mossi, dritto levato, e fiso riguardai per conoscer lo loco dov’ io fossi. Vero è che ’n su la proda mi trovai de la valle d’abisso dolorosa che ’ntrono accoglie d’infiniti guai. Oscura e profonda era e nebulosa tanto che, per ficcar lo viso a fondo, io non vi discernea alcuna cosa.

Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa». E io, che riguardai, vidi una ’nsegna che girando correva tanto ratta, che d’ogne posa mi parea indegna; e dietro le venìa lunga tratta di gente, ch’i’ non averei creduto che morte tanta n’avesse disfatta.

Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa>>. E io, che riguardai, vidi una 'nsegna che girando correva tanto ratta, che d'ogne posa mi parea indegna; e dietro le venia si` lunga tratta di gente, ch'i' non averei creduto che morte tanta n'avesse disfatta.

"Perdonatemi, Amalia, ma la colpa non è mia. Ieri guardai e riguardai nella vostra picciola biblioteca della villa, e non vi scorsi di opere relative al lago di Como che le Lettere del Giovio, e il Viaggio ai tre laghi dell'Amoretti; dunque tenni per fermo che il vostro favorito autore, il dipintor delle belle, il pellegrinante, il romanziere sentimentale, Bertolotti, l'aveste gi

e l’occhio riposato intorno mossi, dritto levato, e fiso riguardai per conoscer lo loco dov’ io fossi. Vero è che ’n su la proda mi trovai de la valle d’abisso dolorosa che ’ntrono accoglie d’infiniti guai. Oscura e profonda era e nebulosa tanto che, per ficcar lo viso a fondo, io non vi discernea alcuna cosa.

Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa>>. E io, che riguardai, vidi una 'nsegna che girando correva tanto ratta, che d'ogne posa mi parea indegna; e dietro le venia si` lunga tratta di gente, ch'i' non averei creduto che morte tanta n'avesse disfatta.

Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa». E io, che riguardai, vidi una ’nsegna che girando correva tanto ratta, che d’ogne posa mi parea indegna; e dietro le venìa lunga tratta di gente, ch’i’ non averei creduto che morte tanta n’avesse disfatta.

E un tremito prese tutte quelle ombre. Ed io mi coprii per vergogna e dolore la faccia. Quando riguardai, non vidi più cosa alcuna fuorchè il cielo senza stelle e la vasta deserta campagna e le lunghe e folte erbe che piegavano al soffio gelato. Ma spesso, tra i sogni, vedo tuttavia riaffacciarmisi la dolente visione. Dio dei Popoli oppressi! Dio dell'anime afflitte!

e l'occhio riposato intorno mossi, dritto levato, e fiso riguardai per conoscer lo loco dov'io fossi. Vero e` che 'n su la proda mi trovai de la valle d'abisso dolorosa che 'ntrono accoglie d'infiniti guai. Oscura e profonda era e nebulosa tanto che, per ficcar lo viso a fondo, io non vi discernea alcuna cosa.