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Egli scrisse tremando e dalle tempie gli scendeva a gocce il sudore gelato di chi sente svanire la vita. Sotto alla firma appose con la ceralacca il sigillo di casa Urbani e consegnò il foglio alla moglie, dicendole di nuovo: Per carit

Ma all'ultimo piano della casa Ceretti, nel quartierino abitato da Lorenzo Salvani, erano gli ultimi giorni d'autunno; le foglie della speranza ingiallite cadevano dai rami, e vi soffiava per entro il vento gelato della tristezza.

Lo corpo mio gelato in su la foce trovo` l'Archian rubesto; e quel sospinse ne l'Arno, e sciolse al mio petto la croce ch'i' fe' di me quando 'l dolor mi vinse; voltommi per le ripe e per lo fondo, poi di sua preda mi coperse e cinse>>. <<Deh, quando tu sarai tornato al mondo, e riposato de la lunga via>>, seguito` 'l terzo spirito al secondo,

Noi stemmo sei giorni all'avamposti e vi assicuro di aver provato certi brezzoni, che al solo ricordarli mi sento gelato. Riunita tutta la legione, si partì col nostro Vecchio per Arnay le Duc. O in che legione eri? Interruppe uno.

Era mezzanotte. Serena stette così lungamente, bevendo l'aria fredda della notte, col cuore stretto da un'angoscia indefinita. Un soffio gelato la tolse da quel torpore: il vento s'era messo a spirare da tramontana. Chiuse lo sportellino, spense il lume, il cui lucignolo faceva il fungo tristamente, ed entrò nella sua camera. S'udiva il russare sonoro della vecchia.

Ma questo, immobile, tenne fissi i suoi negli occhi di lui, nel mentre un sorriso gelato e sprezzante gli errò sulle labbra ghiacciando il sangue in cuore al delatore. Stampace, avvilito e tremante, volse le spalle all'uffiziale e s'allontanò.

d'innanzi mi si tolse e fe' restarmi, <<Ecco Dite>>, dicendo, <<ed ecco il loco ove convien che di fortezza t'armi>>. Com'io divenni allor gelato e fioco, nol dimandar, lettor, ch'i' non lo scrivo, pero` ch'ogne parlar sarebbe poco. Io non mori' e non rimasi vivo: pensa oggimai per te, s'hai fior d'ingegno, qual io divenni, d'uno e d'altro privo.

Quel disegno di Filippo le pareva logico e pure la turbava; appena arrivata in un paese nuovo, tra gente sconosciuta, doveva rimaner sola, di giorno e di notte. E all'idea che Filippo volesse abbandonarla, un tale spavento la prese, che si sentì sbiancare il volto, come tutto il sangue le si fosse gelato nelle vene.

E un tremito prese tutte quelle ombre. Ed io mi coprii per vergogna e dolore la faccia. Quando riguardai, non vidi più cosa alcuna fuorchè il cielo senza stelle e la vasta deserta campagna e le lunghe e folte erbe che piegavano al soffio gelato. Ma spesso, tra i sogni, vedo tuttavia riaffacciarmisi la dolente visione. Dio dei Popoli oppressi! Dio dell'anime afflitte!

Mentre a terra cadea, mentre gelato Se ne morìa: non vanamente il vedo, Eccomi, Anselmo, a la vendetta armato; Ver lui gridava l'Angevin Goffredo. fu contento al dir, ch'entro il costato Caccia a Dragutto un boschereccio spiedo, L'ossame frange, e crudel sospinge, Che nel fegato acceso il ferro tinge.