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Aggiornato: 27 luglio 2025


« Max! mi gridò mia moglie dal suo letto udendomi passare nel corridoio. Nel lampo d'un pensiero comparai la Fulvia passionata ed entusiasta a quella comoda moglie che si limitava a chiamarmi dalle sue tepide lenzuola, senza che l'annuncio della mia partenza le desse la forza d'infilare le pianelle. Ed il cadavere gelato fra i crepacci del Monte Bianco mi parve meno freddo di mia moglie.

Il polverone è un eccitante lirico. I rasoi del vento gelato mi fanno la barba. La mia blindata canta i record mondiali dei motori + il lavoro di mille operai + ingegneri e ufficiali improvvisatori geniali + Perrone Ansaldo e Fiat in lotta + la gloria di Nazzaro velocit

E come il viandante gli fu giunto a pari, il nostro eroe si spiccò dal muro. L'altro vide quell'ombra nera e trasaltò; fu per voltar le calcagna, ma il sangue gli si era gelato nelle vene, e le gambe gli ricusarono il loro ufficio. Niente paura, signor tenore! disse il Guercio. Sono un povero diavolo.... Che cosa volete? dimandò l'altro, più morto che vivo.

EUFRANONE. Con quell'istesso. POLISENA. Egli è possibile, marito mio, che tu vogli cosí beffarmi e rallegrarmi con false allegrezze? Il caldo del piacere, che giá mi scorrea per tutte le vene, mi s'è raffreddato e gelato. EUFRANONE. Giuro per la tua vita, cosí a me cara come la mia, che lo dico da senno. POLISENA. E chi ha trattato tal matrimonio?

Ora dunque come mai dei giovani scolari nei quali abbonda ordinariamente il cuore ne rimasero soli nove? Forse un demonio di quelli, che governano la Caina passando su l'anima loro vi soffiò un'alito gelato e gli avvilì?

Ad ogni passo inciampava, piegava le ginocchia, e se forse per solo istinto non poggiava la persona sulle mani stese al suolo cadeva e cadendo precipitava dall'alta ripa. Gli occhi smarriti, la pallida fronte, il respiro angosciato, il tremito delle membra, il sudore gelato che gli gocciava, ben dicevano che a quel misero ferito era presso la morte.

La notte, scendendo, aveva disteso sull'azzurro profondo un velo denso e continuo, come lenzuolo di morte presto a calare sopra un cadavere. Un soffio gelato passava di tempo in tempo senza rumore sulla vasta campagna. Le lunghe e folte erbe piegavano, mute anch'esse, sotto quel soffio.

Non è cor non è spirto che in amore Rustico, non che nobile e virile Non corrisponda con gelato ardore E con disio magnanimo e gentile Non v'è arboro, pietra, herba, o fiore Che non senta il calor del suo focile Senza il qual, siani inordinati & spenti I sacri chori, non che gli elementi

Ben discernea in lor la testa bionda; ma ne la faccia l'occhio si smarria, come virtu` ch'a troppo si confonda. <<Ambo vegnon del grembo di Maria>>, disse Sordello, <<a guardia de la valle, per lo serpente che verra` vie via>>. Ond'io, che non sapeva per qual calle, mi volsi intorno, e stretto m'accostai, tutto gelato, a le fidate spalle.

Il vento si era fatto più forte e più gelato, e Giacomo non poteva più andare avanti. Si calcò il cappello in testa perché non gli volasse via, e facendo una giravolta si trovò in faccia ad una donna cenciosa, che pareva una strega, con una cassetta di fiammiferi e di giornali appesa al collo. Supplemento straordinario! borbottò con voce da ubbriaca. La gran vittoria degli Italiani in Africa!

Parola Del Giorno

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