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E pensava, continuava a pensare, accarezzandosi la barba, arricciolandone la punta, nervosamente. Aveva bisogno di denaro, di molto denaro. Aveva pagato i debiti vecchi.... ma cominciavano gi

Lasciamo stare l'abitudine delle minestre col cece e delle colazioni da cacciatore con il tonno, il pepe e la cipolla: ma voglio dire che lui non si conosceva più. Era diventato di un colore che ricordava il grano che è cresciuto in cantina; e, mentre prima stava ritto, ora era tutto cascante, e quella sua barba veramente fiorita, in cui i fili d'argento gi

Le sale del Chigi si andavano intanto affollando sempre più, e di minuto in minuto cresceva quel ronzio generato dai sommessi cicalecci delle persone che si univano a crocchi. Quel ronzio cessò un istante, e il Palavicino vide messer Chigi muovere incontro ad un cardinale di assai dignitoso aspetto. Era colui monsignor Pietro Bembo, che Manfredo inchinò per il primo quando gli passò innanzi, e andò maestosamente ad assidersi nel bel mezzo della sala. Non v'era certamente in Roma chi avesse più prolissa barba di lui, facesse più prolissi periodi. Il cancelliere Morone fu visto allora uscire da un crocchio affollato, e attraversando con que' suoi passi brevi e prestissimi, porsi a sedere accanto al Bembo, che gli si volse assai cortese, e gli strinse anche la mano. Il Morone, la sera innanzi, gli aveva lodato a cielo una sua orazione latina la quale, per verit

Era questi un uomo di bell'aspetto, alto, robustissimo, non ostante che gli pesassero sulle spalle più che cinquant'anni, con una faccia alquanto dura, abbronzata dai raggi solari delle torride regioni e rugosa per le fatiche, ombreggiata da una barba piuttosto lunga, liscia e brizzolata da parecchi fili bianchi.

L'ispettore, un robusto frate laico, in tonaca bianca, con una lunga barba, non solo mi dette il desiderato permesso, ma mi accompagnò egli stesso in giro.

Non ho mai passata una notte in montagna. Ci deve venire anche lei, Commendatore soggiunse volgendosi al giovine segretario particolare che era sempre in moto a cercare il cordone degli occhialetti tra i peli della barba nera e folta.

Ma l'uomo colla barba le aveva afferrato il polso, e glielo baciava. ~Anne-Marie!~ Anne-Marie ritrasse la mano e se la stropicciò lievemente sulla veste. Egli ripetè: Anne-Marie! con voce rauca, e congiungendo le mani. Guardami, disse. E, docili, gli occhi celesti lasciarono il soffitto e si posarono sul volto di lui. Bimba mia, bimba mia! Ti ricordi di me?

Noi ci appressammo a quelle fiere isnelle: Chiron prese uno strale, e con la cocca fece la barba in dietro a le mascelle. Quando s'ebbe scoperta la gran bocca, disse a' compagni: <<Siete voi accorti che quel di retro move cio` ch'el tocca? Cosi` non soglion far li pie` d'i morti>>. E 'l mio buon duca, che gia` li er'al petto, dove le due nature son consorti,

Guarda una dahabiad che corre su noi! Per la barba di mio padre! esclamò Daùd, saltando verso poppa. Che sia proprio il greco? Si slanciò sul cassero, seguito da Fathma, da Omar e da mezzo equipaggio. A seicento passi da poppa essi scorsero una dahabiad grandissima che saliva il fiume a vele e a remi. Sul ponte vi erano parecchi uomini vestiti di bianco e armati di fucili colla baionetta inastata.

Capiva, sentiva, di piacere come bell'uomo alle signore di Primarole, che gremivano le finestre imbandierate, alle belle ragazze e alle contadinotte ferme sulle porte e lungo la strada, e dondolandosi, lisciandosi la barba occhieggiava da tutte le parti.