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Il Sindaco, il Rettore, il professore Sali dissero che le loro consorti sarebbero venute volentieri a visitarla, ma avevano inteso ch'ella non riceveva. L'onorevole la scusò. Non è in grado di veder nessuno... È affranta... E soggiunse: La mando per alcune settimane a Venezia con la sua mamma... Qui rischierebbe di rimaner sola, perchè io non sono sicuro di non esser chiamato a Roma...

Fino d'allora anco a Roma si dimenavano in pro loro i così detti Moderati o Consorti; dei quali taluno pigliava il proprio interesse per pubblica utilit

Fia pur, ch'ogni guerrier ne la battaglia Quinci a più travagliar si riconsigli: E come non fia ciò? su la muraglia Verso le madri mireranno i figli? Verso le care donne i car consorti? E poscia a loro pro non saran forti?

E finalmente: non è il Buonaparte con complici il Governo italiano ed i preti, il mantenitore del brigantaggio nell'Italia meridionale? E non sono i despoti, i fomentatori delle rivoluzioni nel mondo? Io sfido che si provi il contrario. L'immacolato tricolor, dolenti , noi macchiammo, per veder risorti Della Romana Italia, i macilenti Nipoti a un fascio e ad un cammin consorti.

Il dramma non era che una indigesta e gaglioffa parodia dell'avvenimento della giornata, colle solite invettive ai consorti, ai tiranni, agli uomini della reazione. Abilmente riprodotti a mezzo delle maschere guttaperche, sfilavano sulla scena i principali attori del dramma cittadino.

L’antico sangue e l’opere leggiadre d’i miei maggior mi fer arrogante, che, non pensando a la comune madre, ogn’ uomo ebbi in despetto tanto avante, ch’io ne mori’, come i Sanesi sanno, e sallo in Campagnatico ogne fante. Io sono Omberto; e non pur a me danno superbia fa, ché tutti miei consorti ha ella tratti seco nel malanno.

TRIPERUNO. Questo altro sonetto appresso di me piú del primo lodevole mi pare: cosa che giá per lo contrario giudicai da prima dover essere, attendendovi quella sorte del «Bagattella» non potere se non li soli consorti disconciare. Ma, come a me pare, de gli altri assai meglio vi quadra.

La casa di che nacque il vostro fleto, per lo giusto disdegno che v'ha morti, e puose fine al vostro viver lieto, era onorata, essa e suoi consorti: o Buondelmonte, quanto mal fuggisti le nozze sue per li altrui conforti! Molti sarebber lieti, che son tristi, se Dio t'avesse conceduto ad Ema la prima volta ch'a citta` venisti.

Quelle donne, una volta passate, le avresti vedute andarsene a frotte per le vie più traverse e più ripide; salir su pe’ monti di castello in castello fino a quelli più alpestri di Sanbuca e di Treppio, non guardando a pericoli od a fatiche pur per poter chiedere in ogni capanna a buone genti per elemosina e a qualcun per danaro, da fare un carico di vettovaglie. E ciò pel grande amore che avevano alla terra natale; e perchè i padri loro, i fratelli, i consorti che ne curavano la difesa, non mancassero di nutrimento. E sulle prime potevano anche tornarsene: s’intende sempre in certe ore notturne, e dopo essersi assicurate che quelle solite guardie erano immerse nel sonno. Con più pericolo è vero, ma a una a una, col sacco pieno sulle spalle o sul capo, giungevano spesso a rientrare in citt

Eranvi diversi di casa Colonna; eranvi i due Santa Croce, Onofrio principe Dell'Oriolo, e don Paolo di cui fu parlato sul principio di questa storia; eravi monsignore Tesoriere; e poco dopo vennero i cardinali Sforza e Barberini amici, o consorti di casa Cènci, con parecchie altre persone che non rammenta la storia; finalmente, dietro l'ordine del Conte, assisterono donna Lucrezia, Bernardino e Beatrice.