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Io credo che voglia dare un banchetto per riparare il disordine dell'altra notte: in cucina sono tutti occupatissimiLa padroncina le domandò se aspettavano nuovi ospiti. Annetta non lo credeva. «Povero Lodovicodiss'ella; «sarebbe allegro come gli altri se fosse ristabilito! Il caso però non è disperato: il conte Morano era più ferito di lui, e intanto è guarito e se n'è tornato a Venezia.

Dopo una breve sosta in quell'antico maniero, le reclute destinate a proseguire il loro èsodo continuavano nel cammino fino agli estremi presidi della Serenissima, cioè fin sulle rive dell'Adda e dell'Oglio. Ma erano casi poco frequenti e subordinati in ogni modo alla occasione di qualche grande trasporto militare da Venezia alla grande piazza di terraferma.

Raccoglieva il frutto di sua costanza guelfa, di sua indipendenza, meglio difesa che non quella di niuna altra cittá italiana, salvo Venezia. Eccessiva giá in democrazia, tollerava ora i nuovi nobili o grandi, sorti sulle rovine dell'antica aristocrazia, i grandi commercianti, fra cui giá sorgevano i Medici, fra cui pure riammetteva per grazia alcuni antichi.

Ma fuor di dubbio fu battuto a Venezia il bagattino di puro rame o d'ottone di Antivari. Questa bella citt

Così l'Alessandri, non ammesso all'udienza del re Thamasp, convenne ritirarsi, e tornato a Venezia dopo un altro faticosissimo viaggio [Documento XXV] lesse nel consiglio dei X e zonta gli 11 di ottobre 1572 la relazione di questa sua ambasceria, nella quale sono affermate alcune cose per verit

Emilia passò qualche tempo nella capanna prima di ricordarsi che, nella precipitosa partenza, aveva lasciato ad Udolfo le carte della zia relative ai beni della Linguadoca. Ciò le fece pena, ma poi sperò che il nascondiglio sarebbe sfuggito alle ricerche di Montoni. Torniamo un momento a Venezia, dove il conte Morano geme sotto il peso di nuove sciagure.

In questo frattempo Alberigo, che più non aveva potuto portar solo il doloroso suo segreto, erasi recato da un confidentissimo amico suo, che aveva stanza in Venezia come segretario dell'ambasceria del Conte di Virtù; a colui, richiedendolo di consiglio e d'aiuto, aveva narrati per intero i propri casi, e il pericolo in cui si trovava, e come non gli era mai bastato l'animo d'aprirsi coll'ammiraglio Candiano.

Nell'anno seguente arrivò a Venezia un altro messo persiano chiamato Kasam-Hasan, con lettere di Uzunhasan, le quali attestavano la sua pronta disposizione a far la guerra ed eccitavano la repubblica, e per di lei mezzo i principi cristiani, a muovere di comune accordo le armi.

A Venezia quasi tutti i preti ordinati da evangelo e da messa da' prelati siedono nella chiesa con degli assistenti a fianco e con un gran bacile dinanzi.

«Quel tale non sa chi mi sia, dove siate voi; ma ho tutte le buone ragioni per credere che Venezia lo abbia mandato espressamente fuori in traccia di voi, e si capisce che la Serenissima ha tutta la buona volont