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Che cosa insommadisse la signora Montoni impazientandosi. Che il padrone si è fatto capo d'assassini, e manda a rubare per conto suo. Sei pazza. Come mai puoi tu credere?... In quella comparve Montoni; Annetta fuggì tutta tremante. Emilia voleva ritirarsi, ma sua zia la trattenne, giacchè il marito l'aveva resa tante volte testimone de' loro diverbi, che non avevane più veruna soggezione.

La giovine era seduta dietro il banco, vicino ad Annetta. Il pallore dal suo viso nulla toglieva allo splendore della sua bellezza affascinante, tanto che Gabriele ne fu colpito al primo vederla e rimase tocco dalla grazia con cui l'accolse, quando entrò in negozio, credendolo un avventore.

Emilia restò sorpresa il seguente udendo che Annetta sapeva la detenzione della zia nella camera sopra il portone d'ingresso del castello, e non ignorava neppure il progetto di visita notturna; che Bernardino avesse potuto confidare alla cameriera un mistero così importante era poco probabile, ma intanto le mandava un messaggio relativo al loro colloquio, invitandola a trovarsi sola, un'ora dopo mezzanotte, sul bastione, e aggiungendo che avrebbe agito secondo la promessa. Emilia fremè a tale proposta, e fu assalita da mille timori simili a quelli che l'avevano agitata la notte. Non sapea qual partito prendere: figuravasi spesso che Bernardino l'avesse ingannata; che forse aveva gi

La vecchia acconsentì, ma si rammentò allora che l'appartamento era rimasto aperto, e non si sentì il coraggio di tornar sola a chiuderlo. Emilia, vincendo i suoi timori, le offrì di accompagnarla sino in fondo alla scala, ed ivi aspettarla. Rianimata da tale compiacenza, Dorotea andò nel modo proposto, e si contentò di chiuder la prima porta e poi raggiungere Emilia. Avanzandosi lungo l'andito che conduceva nella sala, udirono sospiri e lamenti che sembravano venire dal salone medesimo. Emilia ascoltò attenta, e riconobbe subito la voce di Annetta, che, spaventata dal racconto fattole dalle due serve, e non credendosi sicura che vicino alla padrona, andava a rifugiarsi da lei. Emilia cercò indarno di tranquillarla; ebbe piet

Finalmente giunse Annetta, ma non sapea nulla di Valancourt. «Mi danno ad intendere tuttidiss'ella, «di non saper nulla dei prigionieri; ma qui ci sono di belle novit

Tutto quel che so, è che ci fu qualcosa di spaventoso a tal proposito; che in seguito fu sempre tenuto coperto d'un velo nero, e che nessuno lo ha veduto da molto tempo. Si dice che ciò abbia qualche rapporto colla persona che possedeva il castello prima che appartenesse al padrone; e... Benissimo, Annetta, mi accorgo che infatti tu non sai nulla del quadro.

Per sollevare in qualche modo l'affanno e l'oppressione sua, Emilia si occupò dei preparativi del viaggio. Annetta, che la aiutava, parlava incessantemente del ritorno di Lodovico colla più tenera effusione. Emilia pensò che avrebbe potuto anticipare la loro felicit

Emilia convenne con Annetta, che quel giovane perdeva molto nel cambio, poichè lasciava l'innocenza e la bellezza campestre, per la volutt

Annetta avrebbe anche chiacchierato de' sospetti concepiti su Montoni, se il prudente Lodovico, allora al servizio di Villefort, non l'avesse sempre a tal punto interrotta. Tra i forestieri venuti a visitare il conte nel suo castello, eranvi il barone di Santa-Fè suo amico, e il di lui figlio, cavaliere amabilissimo e sensibile.

Emilia, poco badando alle sue ciarle, si mise a tavola, ma Annetta non taceva facilmente: parlò dell'arrivo degli uomini da lei gi