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Aggiornato: 14 giugno 2025
I mobili che le adornavano erano antichi quanto le muraglie, e conservavano un'apparenza di grandezza, sebbene logorati dal tempo e dalla polvere. «Come fa freddo qui,» disse Annetta; «a quanto si dice, non vi ha abitato nessuno da molti secoli. Andiamo via.
Emilia, profondamente colpita dalla circostanza principale del racconto di Annetta, non avrebbe voluto restar sola nella situazione attuale; ma, per evitare i sarcasmi della signora Montoni, e non tradire la propria debolezza, lottò contro l'illusioni della paura, e congedò Annetta per tutta la notte.
Oh! caso terribile! Oh! povero Lodovico! L'hanno proprio ucciso?» le chiese commossa Emilia. No; ma fu ferito gravemente. Ecco perchè non poteva venire ad aprirmi; ma ora comincia a star meglio. Cara Annetta, mi rallegro molto nel sentire ch'egli esiste.» Appena la giovine fu alquanto calmata, Emilia la mandò a far ricerche sulla zia, ma non potè averne notizia alcuna.
Annetta aveva offerto al giovane da sedere, ma egli rimase in piedi, appoggiato alla tavola, fissando gli sguardi ardenti su Maria, che non potè sostenerli, si sentì venir meno... Sapete chi sono? chiese egli lentamente... No, lo ripeto, non vi conosco, rispose tremante Maria. Mi chiamo Gabriele Terzi. Un grido sfuggi dalle labbra della guantaia.
Emilia perdeva la pazienza, e temendo di essere scoperta, voleva andarsene; ma riflettè che la ragazza potrebbe aver qualche notizia sulla zia, o almeno avrebbe potuto indicarle la strada della torre. Ottenne infine una risposta, benchè poco soddisfacente. Annetta non sapeva nulla della padrona, e scongiuravala soltanto di dirle cosa fosse stato di Lodovico. Emilia rispose non saperlo, e le domandò come mai si trovasse rinchiusa l
Dupont le dava braccio, e procurava, camminando, di rianimare il suo coraggio. Lodovico aprì un'altra porta, dietro la quale trovarono Annetta, e scesero alcuni gradini. Il giovane disse che quel passaggio conduceva al secondo cortile, e comunicava col primo. A misura che si avanzavano, un tumulto confuso, che pareva venire dal secondo cortile, spaventò Emilia.
Emilia, intanto, confusa dell'ultime di lui parole, non pensò che a rivedere l'infelice zia, a ciò spronata dall'imperioso dovere. Appena vide Annetta, la pregò di accompagnarla e l'ottenne con grande difficolt
Dopo molti giorni d'indagini, la povera Annetta si abbandonò alla disperazione, e la sorpresa generale fu al colmo.
I passi fermaronsi al di lei uscio; ella distinse la voce di alcune fantesche, che pareano troppo occupate per poter risponderle. Annetta entrò a prender acqua, ed Emilia seppe allora come una donna fosse svenuta; la fece portare in camera per prestarle soccorso. Quando colei ebbe ricuperato i sensi, affermò che, salendo le scale per andar a dormire, aveva visto un fantasma sul secondo ripiano.
Emilia non potè trattener le risa, e Annetta parve sconcertata. Vedendo la di lei facilit
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