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Voi potete scorgerlo qui dalla finestra. È vero, ma è una prova che sia guardato da un fantasma? Come! Se vi faccio vedere il cannone, non lo credete neppure allora? No, non credo altro se non quel che vedo co' miei occhi. Ebbene, lo vedrete, se volete avvicinarvi soltanto alla finestra

Si risollevarono nel mio spirito alcuni frammenti della scena singolare accaduta un anno innanzi; e rividi Giuliana in quella luce dorata e tepida, in quel profumo così molle, in mezzo a tutti quelli oggetti improntati di grazia feminile, dove il fantasma della melodia antica pareva mettere il palpito d'una vita segreta, spandere l'ombra d'un non so che mistero.

Si sentiva indebolito, fiacco, era malinconico e triste; e leggendo quel manifesto, vedendo il suo nome e col fantasma di Evelina sempre fisso in mente, tornò a pensare con un brivido di terrore superstizioso che aveva proprio ricominciato a vivere di venerdì! Ah, come avrebbe voluto ritornare a Crodarossa!... Ma non osava più parlarne: Evelina scoppiava subito in lacrime.

Or paradiso, o inferno, Vedi? o vecchio feroce, io non aspetto: Dio qui mi manda; e qui starommi, eterno Fantasma, al tuo cospetto!

Noi allora non vediamo la donna, la inventiamo, la fabbrichiamo noi con quanto c'è di meglio nella nostra fantasia. L'animo nostro allora come un albero in fiore, mette tutti i giorni un germoglio nuovo e tutti insieme noi li raggruppiamo intorno al nostro fantasma ideale. Ma poi viene un momento.... basta, ho forse torto di parlarvi così.

Che farò senza Euridice? In quella luce dorata e tepida, in quel profumo così molle, in mezzo a tutti quegli oggetti improntati di grazia femminile, il fantasma della melodia antica pareva svegliare il palpito d'una vita segreta, spandere l'ombra d'un non so che mistero. Com'è bella l'aria che tu cantavi dianzi! io dissi, obbedendo all'impulso che mi veniva dalla inquietudine.

La repubblica romana è caduta; ma il suo diritto vive immortale, fantasma che sorger

Miss Dill, stanca, era seduta in un angolo oscuro; don Vincenzo, in piedi, pregava a bassa voce, leggendo il breviario. Quando Giorgio attraversò la stanza, tutte le donne gli tennero dietro cogli occhi, e quella sua figura, quel fantasma cupo del dolore, sembrò raddoppiasse il fervore delle loro preci.

Che gli valeva tutta l'opera sua? Che miserrimo bene s'era dunque conquistato, se bastava un fantasma a rigettarlo nella sua antica desolazione? Perché aveva lottato? Perché aveva rinnegato ogni senso di bont

Nora si abbandonò, si lasciò cadere sopra un tronco di colonna rovesciata, presso l'Ercole immenso, biancheggiante nel buio come un fantasma, e scoppiò in lacrime e continuò a piangere, a piangere.... commovendosi a quella musica lontana, triste e così soave, così piena di mistero, di amore, di dolore. Siediti qui.... siediti vicino a me.... L'altro le sedette accanto.