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«Oh! , signorinadisse Annetta, «que' bei lampioni e quelle belle notti al chiaro di luna: ecco che cosa c'è di magnifico a Venezia; son certa che la luna è più bella in quella citt

Venuto il carnevale, la nonna annunziò il desiderio di Maria di passare qualche giorno a Venezia con suo marito.

Perché 1000 genovine, che in Genova vagliono a lire sette e soldi dodici l'una, cioè lire 7600, nelle quali entrano doppie 404-1/4 minuzia piú, in Venezia vagliono lire 12.000; le quali, convertite in doppie, a lire 29.4 l'una, dánno doppie 411 o poco meno.

«Pensate un tratto se la Republica di Venezia, alla quale premeva assai di quel tempo l'amicizia di Bernabò Visconti, avrebbe voluto ingannarlo di tal maniera

Vogliamo Roma e Venezia, perchè in Roma soltanto possiamo avere leggi nuove che ci bisognano, e non un vecchio Statuto Piemontese, ma un Patto Nazionale; perchè in Venezia soltanto può cominciare la missione internazionale d'Italia.

Io guardo a Venezia. L

Adriatico, capoluogo Venezia, popolazione 290,112, distretti 4, cantoni 10, comuni 38: GALVAGNA Francesco prefetto; DAURIER generale francese comandante. Agogna, capoluogo Novara, popolazione 348,429, distretti 5, cantoni 19, comuni 136: LUINI Stefano prefetto; BERTOLOSI generale comandante.

Garibaldi non perdette tempo si presentò al Ministro della Guerra Generale Ricci, bravo uomo, colto militare, ma pieno di pregiudizî; questi credette di non potere accettare i servigi che Garibaldi offriva alla causa italiana combattendo con l'esercito, per ragioni di regolamenti ecc. e finì per consigliarlo di recarsi a Venezia «campo degno di lui, dove poteva prendere il comando di qualche flottiglia tanto utile a quell'assediata Citt

Che il primato del commercio asiatico, benchè contrastato dai Genovesi, fosse fino dagli esordii della repubblica nelle mani dei Veneziani, che Venezia fosse, come la disse il Giogalli, la dogana principale delle ricchezze dell'Asia, lo prova la famosa lettera di Cassiodoro dell'anno 528, dalla quale consta che essa provvedesse i re Goti di quanto abbisognavano.

Gli Austriaci, sicuri alle spalle, potevano ormai converger le loro forze contro i ribelli. Il 26 marzo, tre giorni dopo la disfatta dell'esercito di Carlo Alberto, il feroce Haynau, nome esecrato dalle madri lombarde e magiare, dal suo quartier generale di Padova, intimava la resa a Venezia.