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Poichè se la democrazia non intende di offendere menomamente la libert

Il marchese godeva enormemente a sentirlo parlare così modesto, così schietto, così sincero e così pieno di illusioni. Ma non credi tu gli disse a un certo punto che il positivismo, il realismo e la democrazia abbiano a uccidere l'arte? Ah, marchese, al contrario! L'esaltazione del popolo sar

Raccoglieva il frutto di sua costanza guelfa, di sua indipendenza, meglio difesa che non quella di niuna altra cittá italiana, salvo Venezia. Eccessiva giá in democrazia, tollerava ora i nuovi nobili o grandi, sorti sulle rovine dell'antica aristocrazia, i grandi commercianti, fra cui giá sorgevano i Medici, fra cui pure riammetteva per grazia alcuni antichi.

Oh ! se non avessero tenuta per tanto preziosa la loro brutta pelle, essi potevano facilmente compiere una rivoluzione e presentarsi all'Italia come liberatori. Che bella cosa se potevano far stare con tanto di naso i Mille, e la democrazia italiana tutta!

Il mondo unificato è felice? Le ineguaglianze sociali sono sparite? La lotta per l'esistenza è divenuta meno feroce? Il positivismo e la democrazia hanno assicurato almeno il benessere materiale? Gli appetiti sono stati eccitati, non appagati. Ed ecco i bombardatori scendere in piazza. Erano rimaste, in tanto naufragio, alcune tavole di salvezza. Avevamo l'amore. Anche questo ci manca.

Il giorno seguente, appena fu un'ora da persone educate, andammo dal Comitato. Dopo molta anticamera, chè anche nella democrazia quando si comincia a salire si assume tutte le belle e gentili maniere le quali distinguono l'aristocrazia, fummo introdotti in quel sinedrio di senno e di patriottismo, e ci trovammo davanti al presidente Panni, un omaccino tarchiato colla barba lunga, nato a Firenze ma domiciliato da vario tempo a causa di affari a Marsiglia. Tanto lui come il segretario Lalli, si davano tutto il tuono di persone importanti, ci squadravano dall'alto in basso con una prosopopea da commissarii di polizia, e parlavano della guerra colla medesima autorit

Con Napoleone III teniamoci ai fatti, e questi sono amari. Affermano com'egli accolga dentro la sua mente consigli reconditi, ma se la sta nel modo che la contano, come lo sanno essi? Se pure fosse così, chi troppo l'assottiglia la scavezza, sicchè quei suoi concetti, sprofondandosi tanto; veruno li vede; gli atti esterni poi così appaiono contradittorii, che il giudizio ne scende contrario alla proposta. A bene considerare e' sembra che il mondo morale si disgreghi, ed il Padrone della Francia nello intento di riordinare per crebbe il caos. Avendo egli offeso la democrazia, e di lei paventando, potendone fare a meno, da un lato suscita in lei gli appetiti della materia, dall'altro studia mortificarne lo intelletto consegnandolo in mano al prete; in qual modo ei raccattasse il prete, ho esposto di gi

L'odierna democrazia, che negando ogni impresa come quella d'Africa, vorrebbe che Francia, Inghilterra e Russia abbandonassero a medesimi i popoli conquistati, lasciandoli ricadere nella immobilit

E la colpa maggiore è forse di quei riformisti sinistri che l'inerzia morale e il timore di perdere i suffragi delle masse organizzate han fatto prigionieri dei rivoluzionari e divisi, in un'ora solenne e decisiva, dal socialismo bissolatiano, onesto e coraggioso tentativo di realistica democrazia. Democrazia e anticlericalismo

Diciamo nel corso di questo volumetto che cosa è per noi la democrazia. Essa è la stessa coscienza umana in moto per la conquista di , delle sue fedi, delle istituzioni sociali.