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E mi venni confermando nella lusinghiera speranza d'un prossimo investimento della piazza, perocchè la linea testè conquistata offerivasi meno malagevole agli approcci.

Da quelle callaje sbucò il corteggio sulla piazza, ove, mezzo secolo dopo, fu cominciato questo Duomo, e che poco prima Azone avea fatto sbrattare dalle botteghe e dalle baracche ond'era tutta ingombra.

Il secondo canale nasce alle spalle dell'albergo dei Poveri in Carbonara, e passandogli tra le fondamenta, scende sotto la piazza dell'Annunziata, sotto quella delle Fontane, sotto la porta dei Vacca e va a scaricarsi in mare sotto il magazzino dei Salumi.

Cappello tolto, anella pegnorate, vesti vendute..... Che mestiere, frate mio, che mestiere! Gesù!.... Ora piangeva pianamente, con lo sguardo a terra, con le mani strette sul petto. E all'ultimo è arrivata a Piazza Francese. E l'hanno fatto chesto!... Me pare nu suonno! Ma chi glie l'ha fatto? Doie cumpagne, pe gelusia.

Allor vedrò, o Signor dolce e bello, Che questo bene e quel non mi contenta: Ma levando dal bene e questo e quello, Quel ben che resta il dolce Dio diventa: Questa vera dolcezza e sola senta Chi cerca il ben: questo non manca mai. Quella mattina, sulla piazza della chiesa, non mancò più Maurizio, ad aspettar le signore.

A prolungare fino all'ultimo il tormento morale dei pazienti si faceva procedere lentissimo il convoglio: tanto che giunsero sulla Piazza de' Cerchi dopo un'ora di cammino! Erano le sei e mezza antimeridiane. La piazza dei Cerchi era vuota di popolo, chè gli armati che ne occupavano gli sbocchi impedivano a chiunque l'accesso. V'era solamente disposta in quadrato la truppa degli zuavi.

In un viottolo poco lungi dalla Piazza Castello in Milano avvi una casaccia coi muri qua e l

In un angolo v'è la cattedrale, edifizio alto e nudo, sormontato da un tetto della forma di prisma acutissimo, che par che fenda il cielo come una scure affilata. In faccia alla cattedrale s'alza l'antico palazzo municipale, coronato di merli, con un tetto simile a un bastimento rovesciato, e un balconcino che pare una gabbia da uccelli appesa sopra la porta, e una parte della facciata nascosta da due piccole case d'una forma bizzarra, tra di teatro, di chiesa e di castello da fuochi artificiali. Dagli altri lati della piazza ci son case di tutte le più capricciose forme dell'architettura olandese, pencolanti di qua e di l

Partenza per Gallossio. C'è un'ora di salita in montagna; strada comunale obbligatoria e infame, che percorriamo dentro un omnibus tutto sgangherato, che con le sue scosse mi fa galleggiare lo stomaco. Il sindaco di Gallossio mi parla di focatico, di sovrimposta e mi sputa in faccia. A momenti lo strozzo. Siamo alle prime case del comune, e una salva di quaranta mortaretti spaventa i cavalli. Non è per paura, ma preferisco andare a piedi. L'arciprete ci aspetta sulla piazza, in mezzo a uno sciame di monelli cenciosi e di consiglieri comunali, che paiono assassini di strada. Distribuisco un centinaio di strette di mano con sorrisi analoghi. L'arciprete mi fa visitare la parrocchia e pretende che sia una costruzione del 1200. Finalmente si va in tavola. Mi fanno mangiare sei piatti, uno più osceno dell'altro. L'arciprete mi costringe a bere otto qualit

Per non essere disturbato dalla gente di casa, egli tiene due camere, a uso di studio, in piazza Nova e quando si d