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E non si vòlle adietro a mirare le virtú sue passate, perché non vuole può sperare in sue virtú, ma solo nel Sangue, dove ha trovata la misericordia mia. E come è vissuta con la memoria del Sangue, cosí nella morte s'innebria e anniegasi nel Sangue.

Non ci è piú speranza, non ci è piú pericolo, non ci è piú che temere, ogni cosa è piena di garbuglio: ecco il fiele che ave amareggiato tutte le passate dolcezze se posso dir in tanto tempo aver gustato alcuna vera dolcezza! BALIA. Che hai dunque determinato di fare?

questi conforti del corpo e dello spirito non bastavano: ci voleva la villeggiatura, la quale, salvo rare eccezioni, non poteva farsi se non in campagna. La previdenza delle passate comunit

Non hai da far tanto a casa tua che tu vai sviandoti altrove? Misera me! A chi porto io tanto amore? e a chi tanta fede servo? Or so perché, le notti passate, non mi ti sei mai appressato: come quello che, avendo a scaricare le some altrove, volevi arrivare fresco cavalieri in battaglia. In fede mia, non so come io mi tengo che io non ti cavi gli occhi.

E nella penombra, proprio come in dormiveglia, mi passavano quasi sotto gli occhi tutti i particolari, dal momento in cui avevo portato via dalla sua casa il ritratto confidatomi dal fratello, fino al nostro primo incontro e a le settimane passate nella villa ribattezzata allora allora col suo nome; settimane d'ineffabile intimit

Dolorosa in me si ridesta l'orma delle passate cose, perchè pur mi ricorda la luce alma che bevea cogli occhi ora ottenebrati e muti, e mi richiama i lieti giorni della mia fuggita gioventù. Ma poichè tanto desìo vi prende, pur nella mia fantasia si risvegliano i racconti che per lungo ordine di tradizione si tramandavano dai nostri avi ai giovinetti di questo casale.

Il gaudio mio più intenso era nel sapermi lontano dalle cose passate, lontano da certi luoghi, da certe persone, inaccessibile. Assaporavo talvolta la pace della campagna primaverile raffigurandomi lo spazio che mi divideva dal mondo oscuro dove io avevo tanto sofferto e di dolori tanto cattivi. Una paura indefinita mi stringeva ancora, talvolta, e mi faceva cercare con sollecitudine intorno a me le prove della sicurt

E lo vide, passate due camere, il suo damo ribelle; egli era in fondo alla sala da pranzo, presso l'uscio che metteva allo studio del padrone, curvo sul fianco, l'orecchio alla toppa. Michele a sua volta la vide colla coda dell'occhio, e colla mano le fe' cenno di tornarsene alle sue faccende.

Ora, è chiaro che le invettive e le maledizioni della Chiesa non tolgono che, nell’imperatore Giuliano l’uomo e l’azione siano singolarmente interessanti. Non vi può essere studio storico più attraente del ricercare le origini, le cause, le conseguenze della restaurazione politeista a cui il giovane imperatore ha posto mano. Quelle invettive e quelle maledizioni non possono nascondere il vero a chi appena guardi la storia e i documenti; e il vero è che Giuliano fu un uomo per eccellenza geniale, un uomo che, dopo aver passate l’adolescenza e la giovinezza immerso negli studi, da cui, ad ogni istante, lo distraeva l’aspettazione di essere trucidato ad un cenno dello scellerato cugino che sedeva sul trono imperiale, investito, improvvisamente, di un supremo comando militare, in una posizione che pareva disperata, si rivela, in breve tempo, generale di altissimo valore, e conduce una campagna meravigliosa, coronata da splendide vittorie. La sua vita pubblica è chiusa nel breve ciclo di otto anni, dal 355, l’anno in cui è mandato nelle Gallie a fronteggiare le invasioni germaniche, al 363, l’anno in cui cade sul campo di battaglia combattendo eroicamente i Persiani. Questi otto anni furono tutti spesi in una vita agitata, piena di avventure e di preoccupazioni amministrative e militari. Eppure, il giovanissimo imperatore, che doveva morire a trentadue anni, non abbandonò mai i suoi studi, non interruppe mai la sua attivit

Ma Varedo non durava fatica a soffocar queste timide rampogne della sua coscienza. Chi discute con medesimo finisce sempre col trovar gli argomenti che gli danno ragione. Egli non negava le sofferenze presenti le passate di Diana; non negava il coraggio con cui ella dissimulava i suoi dolori; l'abnegazione piena d'entusiasmo con cui si disponeva ad adempire ai suoi uffici. Ma che per ciò? Se l'ideale della donna è quello d'esser madre, se nel conseguimento di questo ideale è la sua maggior volutt