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Aggiornato: 5 maggio 2025
⁵¹ Iulian., 355, 14 sg. Che era avvenuto per porre Giuliano in una tensione d’animo così grande e penosa? Ce lo narra Ammiano Marcellino⁵². Giuliano, come dicemmo, era stato chiamato a Milano, perchè il complotto di Sirmio e la ribellione di Silvano avevano ridestati i sospetti di Costanzo. Quando Giuliano fu a Milano, ogni timore di congiura era sventato, e Silvano era caduto ed ucciso. Ma le inquietitudini dell’imperatore risorgevano e, questa volta, per ben più gravi ragioni. L’uragano barbarico, che, circa un secolo dopo, doveva rovesciarsi sull’impero, faceva sentire sempre più vicini i suoi fragori minacciosi. I Germani passavano il Reno, devastavano le terre orientali della Gallia, ed apparivano come un pericolo, come una forza che l’impero non era più capace di fronteggiare. Costanzo non era uomo da prendere in mano la somma delle cose e di porsi alla testa dell’esercito. Ma pur sentiva che le circostanze richiedevano uno sforzo supremo e il prestigio della suprema autorit
È vero che i sostegni funzionavano male! Le Banche inglesi furono quasi le sole a resistere. Continuarono con calma le loro operazioni riuscendo a vincere il panico dei depositarî. Le Compagnie ferroviarie versarono nelle Banche inglesi i loro introiti gl'inglesi, beati loro, sono sempre uniti e d'accordo e quei milioni non arrivarono inopportuni per fronteggiare la crisi.
Ora, è chiaro che le invettive e le maledizioni della Chiesa non tolgono che, nell’imperatore Giuliano l’uomo e l’azione siano singolarmente interessanti. Non vi può essere studio storico più attraente del ricercare le origini, le cause, le conseguenze della restaurazione politeista a cui il giovane imperatore ha posto mano. Quelle invettive e quelle maledizioni non possono nascondere il vero a chi appena guardi la storia e i documenti; e il vero è che Giuliano fu un uomo per eccellenza geniale, un uomo che, dopo aver passate l’adolescenza e la giovinezza immerso negli studi, da cui, ad ogni istante, lo distraeva l’aspettazione di essere trucidato ad un cenno dello scellerato cugino che sedeva sul trono imperiale, investito, improvvisamente, di un supremo comando militare, in una posizione che pareva disperata, si rivela, in breve tempo, generale di altissimo valore, e conduce una campagna meravigliosa, coronata da splendide vittorie. La sua vita pubblica è chiusa nel breve ciclo di otto anni, dal 355, l’anno in cui è mandato nelle Gallie a fronteggiare le invasioni germaniche, al 363, l’anno in cui cade sul campo di battaglia combattendo eroicamente i Persiani. Questi otto anni furono tutti spesi in una vita agitata, piena di avventure e di preoccupazioni amministrative e militari. Eppure, il giovanissimo imperatore, che doveva morire a trentadue anni, non abbandonò mai i suoi studi, non interruppe mai la sua attivit
Cron. della cospirazione di Procida, pag. 272, 273, con l'errore, che Loria fosse l'ammiraglio aragonese, e che Arrighino mostrasse non aver tanti legni da fronteggiare il nemico. Egli avrebbe detto una evidente bugia, essendo di gran lunga più forte l'armata di re Carlo, come si ritrae bene dal capitolo seguente. Saba Malaspina. cont., pag. 381 a 383. Bart. de Neocastro, cap. 46. Gio.
Essendogli fallito il matrimonio di Milano colla principessa Carlotta, il suo occhio di uomo di Stato non lo rese dubbio nella scelta: la Romagna sola, sempre agognata dai papi, poteva essere conquistata; ma per questo bisognava diventar capitano, destreggiarsi fra Firenze e Venezia raggirando i migliori diplomatici del tempo, giovarsi della Francia, tener l'occhio a Ferrara, non fallare un'occasione, mutar disegno ad ogni evento, calcolare l'impreveduto e fronteggiare l'imprevedibile.
Noi vogliamo quindi che la massima parte degli introiti normali del bilancio sia assicurata a questa politica di pace operosa; e che a fronteggiare le spese della guerra passata, che gli avanzi non copersero, e quelle altre che eventualmente fossero dichiarate inevitabili per la difesa nazionale, pensino solo le classi ricche, mediante una imposta progressiva sul reddito¹.
⁶³ Idem, I, 80, 6 sg. ⁶⁴ Idem, I, 100, 25 sg. Giuliano va a prendere i quartieri d’inverno a Sens, dove, come dice Ammiano, portando sulle sue spalle la mole delle guerre che d’ogni parte dilagavano, si divide in molteplici cure per fronteggiare l’offesa, e per assicurare il vitto ai suoi soldati. Qui egli corre un ben grave pericolo, perchè i barbari, conoscendo la scarsit
Il grosso dell'esercito Francese vi era giunto sul far della sera, ed aveva posto il campo sul greto del torrente, sotto gli olmi intorno alle mura, come per stringere d'assedio la terra. E riposava sicuro, essendosi buon nerbo di cavalli spinto innanzi sulla via di D..., a fronteggiare gli Alemanni, se qualcosa avessero voluto tentare.
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