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Sarebbe un tentativo senza costrutto quello di fare un’esposizione precisa e sistematica della filosofia di Giuliano, perchè Giuliano non ha avuto un sistema ben chiaro e definito di idee, bensì, una congerie assai confusa, determinata dalla cornice di misticismo neoplatonico, in cui era contenuta. Il giovane imperatore, morto a trentadue anni, non ha avuto il tempo di dar forma precisa al suo pensiero, tanto più che, durante l’adolescenza e la prima giovinezza, la sua vita era stata sospesa ad un filo, ed egli si sapeva sempre sul punto di esser trucidato dal crudele e sospettoso cugino. Durante gli ultimi otto anni, improvvisato generale ed amministratore, era stato continuamente assorto nelle più gravi preoccupazioni, governare la Gallia, respingere le incessanti invasioni germaniche, poi tentar l’avventura dell’usurpazione del trono imperiale, e finalmente accingersi a quella guerra contro la Persia, nella quale doveva trovar la morte. È gi

Ora, è chiaro che le invettive e le maledizioni della Chiesa non tolgono che, nell’imperatore Giuliano l’uomo e l’azione siano singolarmente interessanti. Non vi può essere studio storico più attraente del ricercare le origini, le cause, le conseguenze della restaurazione politeista a cui il giovane imperatore ha posto mano. Quelle invettive e quelle maledizioni non possono nascondere il vero a chi appena guardi la storia e i documenti; e il vero è che Giuliano fu un uomo per eccellenza geniale, un uomo che, dopo aver passate l’adolescenza e la giovinezza immerso negli studi, da cui, ad ogni istante, lo distraeva l’aspettazione di essere trucidato ad un cenno dello scellerato cugino che sedeva sul trono imperiale, investito, improvvisamente, di un supremo comando militare, in una posizione che pareva disperata, si rivela, in breve tempo, generale di altissimo valore, e conduce una campagna meravigliosa, coronata da splendide vittorie. La sua vita pubblica è chiusa nel breve ciclo di otto anni, dal 355, l’anno in cui è mandato nelle Gallie a fronteggiare le invasioni germaniche, al 363, l’anno in cui cade sul campo di battaglia combattendo eroicamente i Persiani. Questi otto anni furono tutti spesi in una vita agitata, piena di avventure e di preoccupazioni amministrative e militari. Eppure, il giovanissimo imperatore, che doveva morire a trentadue anni, non abbandonò mai i suoi studi, non interruppe mai la sua attivit

Agile corpo che l’adolescenza plasma e disegna in puro stil di grazia, dal nemico che logora e che strazia salvarti non potr

Una nota di cronaca, breve e brutale, l’aveva spinta al difficile passo: un precoce delinquente di quattordici anni s’era suicidato in carcere, appiccandosi ad una sbarra della feritoia. Tutta l’adolescenza abbandonata fra il marciapiede, la bettola e la prigione, si concentrò, per lei, in quel piccolo suicida.

La chiesa fu lasciata intatta, a storica memoria; ma dell’ospedale non esistono più, ora, nemmeno le pietre. Sorgono a quel posto un ginnasio e un liceo, per l’adolescenza bella e sana, che dovr