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La casa di che nacque il vostro fleto, per lo giusto disdegno che v’ha morti e puose fine al vostro viver lieto, era onorata, essa e suoi consorti: o Buondelmonte, quanto mal fuggisti le nozze süe per li altrui conforti! Molti sarebber lieti, che son tristi, se Dio t’avesse conceduto ad Ema la prima volta ch’a citt

In quel circolo, nel quale capitavano uomini di guerra, concepì la forma del suo libro che è un lungo dialogo immaginato tra Cosimo Rucellai, Zanobi Buondelmonte, Battista della Palla e Luigi Alamanni nel 1516, quando il Colonna ritornò a Firenze dalla guerra finita di Lombardia.

La casa di che nacque il vostro fleto, per lo giusto disdegno che v'ha morti, e puose fine al vostro viver lieto, era onorata, essa e suoi consorti: o Buondelmonte, quanto mal fuggisti le nozze sue per li altrui conforti! Molti sarebber lieti, che son tristi, se Dio t'avesse conceduto ad Ema la prima volta ch'a citta` venisti.

Guardo alla libreria polverosa.... O poeti, non vi leggo più! penso che anch'io volevo essere romanziero storico: e, dopo il mio amore, romanziere antico. Incominciai col Buondelmonte e finii coll'abbozzo Tisi. Ho qui un vasetto di viole del pensiero. Da sei anni a primavera ho questa gentile compagnia: viole ed illusioni. I miei amici vedendomi, triste, mi dicono per consolarmi: Prendi moglie....

La casa di che nacque il vostro fleto, per lo giusto disdegno che v'ha morti, e puose fine al vostro viver lieto, era onorata, essa e suoi consorti: o Buondelmonte, quanto mal fuggisti le nozze sue per li altrui conforti! Molti sarebber lieti, che son tristi, se Dio t'avesse conceduto ad Ema la prima volta ch'a citta` venisti.

La casa di che nacque il vostro fleto, per lo giusto disdegno che v’ha morti e puose fine al vostro viver lieto, era onorata, essa e suoi consorti: o Buondelmonte, quanto mal fuggisti le nozze süe per li altrui conforti! Molti sarebber lieti, che son tristi, se Dio t’avesse conceduto ad Ema la prima volta ch’a citt

Dopo la Saffo, che segna il principio della così detta seconda epoca del Pacini, le migliori opere di lui furono: La fidanzata Corsa, acclamatissima al San Carlo di Napoli, il Lorenzino de' Medici, la Medea, Maria Regina d'Inghilterra, il Buondelmonte e la Regina di Cipro. A mio giudizio il Lorenzino de' Medici, la Medea e il Buondelmonte primeggiano sull'altre. Nell'opere che il Pacini scrisse dippoi, notasi una deplorevole decadenza di fantasia e di stile. Il Saltimbanco, l'Allan Cameron e gli ultimi spartiti apparsi alla Fenice di Venezia ed al San Carlo di Napoli, portano una impronta febbrile, e sembrano accusare il convulso anelito di un ingegno gi

Il secondo, terzo e quarto libro abbracciano la storia di Firenze dalla sua fondazione sino al trionfo dei Medici, ma dell'origine del Comune dice appena poche parole per saltare subito alla tragedia di Buondelmonte nel 1215, dalla quale crede erroneamente derivare la divisione della citt