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Aggiornato: 25 maggio 2025


Domine! gridò ella, inarcando le ciglia. Che cos'è stato? Perchè avete lasciata la bottega? La bottega è la bottega e la casa è la casa; sentenziò mastro Zanobi. Dov'è la Ghita? È di l

In quel circolo, nel quale capitavano uomini di guerra, concepì la forma del suo libro che è un lungo dialogo immaginato tra Cosimo Rucellai, Zanobi Buondelmonte, Battista della Palla e Luigi Alamanni nel 1516, quando il Colonna ritornò a Firenze dalla guerra finita di Lombardia.

Quel giorno mastro Zanobi chiuse bottega alle undici del mattino, quantunque non fosse giorno di festa. Ma era festa per lui, a bastava. Gli sapeva mill'anni di essere a casa, di avere interrogata sua figlia e di saperne l'intiero. Monna Crezia, che tale era il nome della moglie dell'orafo, fece le meraviglie, vedendo ritornare in casa a quell'ora insolita il marito.

Che dite mai, padre mio? esclamò. Son io che debbo esser confuso di gratitudine. E che io lo sia davvero ve lo dimostra il non avere ancora saputo trovar l'occasione di dirvelo. Nel seno della vostra cara famiglia io troverò la pace che non ho potuto avere nella mia, da troppi anni disfatta. Mia madre è morta, quando io ero ancora bambino; mio padre, esule dalla sua Firenze e triste come tutti gli esuli, non ha potuto circondare di gioie domestiche la mia fanciullezza. Son venuto su triste come lui e lo sono rimasto, come vedete. Egli e messer Dardano potranno dirvi che questa è la mia indole. Ma io vi prego di credere una cosa, mastro Zanobi; la vostra figliuola non avr

Sicchè, disse finalmente mastro Zanobi, conchiudendo ad alta voce un suo ragionamento mentale, non sar

Comunque, egli l'aveva voluta; doveva pensarci lui. Mastro Zanobi andò bravamente all'ultimo esperimento. Bisognava far onore agli ospiti, ed egli mandò le sue donne a prendere nell'armadio una bottiglia di vin Santo. Monna Ghita dovette muoversi dalla sedia, su cui era rimasta a così dire inchiodata, e andare attorno come avrebbe fatto Ebe nell'Olimpo, o Briseide nella tenda di Achille.

L'ho capito un po' tardi, che barca aspettasse! Ma come indovinarlo subito, Dio buono, se non guardava mai in alto, salvo una volta in principio, per salutarci, come s'usa tra buoni vicini? Bisogna proprio dire che ci abbia gli occhi sulla fronte, alla guisa delle chiocciole! Abbreviate, Crezia! disse mastro Zanobi. Quando incominciate a parlar voi, benedetta donna!

Mastro Zanobi seppe quel che voleva sapere, e rimase un tratto senza parole, guardando la moglie e la figlia, con una cert'aria che voleva parere arcigna, e con una gran voglia in corpo di abbandonarsi alle più matte dimostrazioni di gioia. Maritare una figlia, levarsi di casa la zoppina, che vi pare? Non c'era da far le capriole? Il re David, uomo gravissimo pel suo tempo e per la sua dignit

Mastro Zanobi temeva un pochino quantunque non lo lasciasse trapelare a nessuno, che il pittore, entrato una volta in casa, non gli girasse nel manico, trovando, come suol dirsi, il vino troppo diverso da quello che prometteva l'insegna. Spinello venne, e fu proprio il caso di aprir l'uscio a due battenti poichè messer Dardano Acciaiuoli si era degnato di accompagnare il suo giovane amico. Per fidanzato gli parve un po' grave; ma forse era da attribuirlo alla timidit

A cui natura non lo volle dire Nol dirian mille Ateni e mille Rome. Per fortuna, mastro Zanobi non era un osservatore di quei tali, e a lui la spigliata sollecitudine del fidanzato poteva e doveva parere tutt'altro. Non siete scontento di noi? gli chiese in un momento che potè averlo in disparte. Siamo povera gente, messere, e ancora tutti confusi dal grande onore che ci fate.

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