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Intanto i monaci non avevano dimenticato che essi un tempo erano stati i signori feudali dell'abbazia; colsero dunque l'occasione della morte di Francesco Barberini, nel 1738, per far valere i loro antichi diritti. Nominarono vicario quegli che era stato abate, Bernardo si lasciò condurre nella chiesa della citt

Marcantonio può ritenersi come l'ultimo dei Colonna potenti: egli morì a Paliano nel 1584. Dopo di lui le cose cambiarono; i baroni cessarono di guerreggiare col papato ed i loro beni cominciarono ad assottigliarsi a poco a poco, per le vendite a cui furono costretti dai debiti. La gloria di Lepanto era costata loro ben cara; mi diceva Don Vincenzo Colonna, che Marcantonio contribuì a questa guerra con un milione, e che d'allora in poi la famiglia non si era mai più rialzata. Fin dal 1622 vendettero gli antichi possedimenti di Colonna e di Zagarolo, e nel 1630 dovettero vendere Palestrina, ora in possesso dei Barberini. La famiglia venne man mano declinando e per sempre: il ramo di Paliano esiste ancora; il suo capo attualmente è Giovanni Andrea, marito d'Isabella Alvarez di Toledo, ma si è trasferito da Roma a Napoli, residenza abituale dei Colonna. La maggior parte dei loro feudi è pure nel regno di Napoli, avendo Filippo III Colonna (morto nel 1818) posseduto col

In quelle notti, o Bella, de 'l lunare argento una fatal rete voi forse tesseste con le vostre dolci dita? Sentendomi da voi tutto legare, questo ne 'l mio pensier dùbito sorse; e ancor ne trema l'anima smarrita. Odor di rose, forse da i giardini chiusi del Re, venìa confusamente; e splendea ne la fredda ora, imminente, la Luna su 'l palazzo Barberini.

Eranvi diversi di casa Colonna; eranvi i due Santa Croce, Onofrio principe Dell'Oriolo, e don Paolo di cui fu parlato sul principio di questa storia; eravi monsignore Tesoriere; e poco dopo vennero i cardinali Sforza e Barberini amici, o consorti di casa Cènci, con parecchie altre persone che non rammenta la storia; finalmente, dietro l'ordine del Conte, assisterono donna Lucrezia, Bernardino e Beatrice.

Anche la cappella dei morti al convento dei cappuccini, in piazza Barberini, è disposta ed ordinata nello stesso modo di quella di ponte Sisto. Se non che qui l'arte non è riuscita a superare ugualmente l'orrore che ispira l'aspetto della morte. Qua e l

Un giorno il Vicerè Caracciolo, scontento anche dei teatri, persuase i patrizî a costruirne di sana pianta uno nuovo fuori Porta Macqueda. Tra quei patrizî erano Senatori: e fu appunto il Senato l’interprete o esecutore dei desiderî di S. E. Si fece il disegno, si stabilì il luogo dell’edificio e fu anche detto più tardi che le somme occorrenti sarebbero state prese dai fondi amministrati dalla Deputazione per le strade di Sicilia⁵¹. Ma all’ultima ora, quando si trattò dell’attuazione, nessuno osò avventurare il Comune in una opera non creduta necessaria. Se non che, quod non fecerunt barbari fecerunt Barberini: ed i Barberini o barbarini furono gli allegri amministratori della citt

Maffeo Barberini, che poi fu papa col nome di Urbano VIII, veramente in questa epoca non era cardinale: egli fu promosso alla porpora romana da Paolo V, col titolo di San Pietro in Montorio, nel 1605. Ciò accadde a danno di certo spagnuolo, il quale percuotendo di un bastone un lanzo che lo aveva offeso, lo uccise. GREGORIO LETI, Vita di Sisto V, p. 2. GREGORIO LETI. Op. cit. p. 2.

Giunti sulla via Latina, appare a poca distanza Valmontone, che invita a visitarlo. In cima ad una bassa collina, ma tagliata a picco e nera, sorgono il castello Barberini, e la chiesa, importanti edifici in stile barocco del XVII secolo. Attorno a questi stanno raggruppate le case del paese, contornate da giardini, frutteti e vigne. I topografi moderni sostengono che Valmontone occupi oggi l'area dell'antica Tolerium. Il nome attuale, appare per la prima volta in documenti del secolo XII, e designa un borgo di propriet

Molti furono i ragionari tenuti in proposito infra cotesti porporati, che qui non importa referire. Basti sapere che il Barberini e lo Sforza si destreggiarono in guisa, che lasciarono il cardinal Passero pensoso, e persuaso della necessit

Mentre fino al secolo xvi gli Orsini e i Colonna furono i padroni veri e propri della Campagna romana, dopo il XVI secolo subentrarono in questo dominio le più recenti famiglie, i Borghese e i Barberini, portate su da papi nepotisti. Essi acquistarono le più belle propriet