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La potenza di questa famiglia derivava allora tutta da Bonifacio VIII; suo nipote Pietro possedeva gi

Avignone, costretta da Ludovico VIII nel 1226 ad arrendersi, rimase ancora una volta soggetta ai conti di Tolosa ed a quelli di Provenza. Ma in forza dei patti della pace di Parigi, Raimondo aveva dovuto concedere la mano della sua figliuola ed erede Giovanna ad Alfonso di Poitiers, fratello del re.

Sisto V inviò il cardinale Aldobrandino, poi Clemente VIII, in Polonia per la pace, e per rivendicare Massimiliano in libert

E Missori: Io non vi smentisco, ma voi scemate i meriti dei vostri, esagerandoli, e, peggio, mettendo a pari codesta impresa con quella di Garibaldi. Ammetterete almeno, notò il marchese Trecchi, il quale volea fare d'un pruno un melarancio, che l'impresa superi moralmente quella delle Due Sicilie per la demolizione del Papato e per la trasfigurazione di Vittorio Emmanuele in Enrico VIII.

Ora, Bonifazio VIII italiano, ma da principio tutto guelfo, esagerato, tutto francese, e poscia tutto contrario, e non solo imitatore inopportuno, ma, se sia lecito dire, caricatura di Gregorio VII incominciò la serie de' papi men buoni o cattivi che vedremo poi.

È noto come il primo [I[grosso veneziano]I], a cui dassi comunemente il nome di [I[matapane]I] (nome ch'io vorrei escluso da ogni libro di numismatica perché adottato soltanto in epoca tardissima dai numografi ma non ricorrente mai in documenti sincroni in memorie di zecca) fosse coniato sotto la ducea di Enrico Dandolo nel 1202, e si chiamasse allora [I[ducato]I], nome che poi passò alla prima moneta d'oro battuta nel 1283 sotto Giovanni Dandolo, e si ragguagliasse a denari piccoli 26, o secondo il Carli a soli 24, o a 2 soldi. Maestro Martino da Canale, storico veneziano del secolo XII, la cui [I[Chronique des Veniciens]I] redatta in antico francese si pubblicò nel vol. VIII dell'Archivio Storico Italiano, è il primo autore che ricordi la origine di questa bella moneta. [I[Messire Henric Dandle, li noble Dus de Venise, mande venir li charpentiers, et fist erraument apariller et faire chalandres et nes et galies a plante; et fist erraument faire mehailles d'argent por donner as maistres la sodee]I] (soldo, salario) [I[et ce que il deservoient, que les petites que il avoient]I] (intendi i denari o piccoli) [I[ne lor venoient enci

Benedetto IV regna pochi mesi; pochi giorni Leone V, cacciato da Cristoforo, il quale a volta sua, dopo sette mesi, si trova sbandito; e non è il peggio. Marozia consacra papa Sergio III, e Teodora Giovanni X; ma la Marozia soffoca co' guanciali Giovanni bagascione della madre Teodora: e dopo Leone VI e Stefano VII ovvero VIII di così brutte ferite cincischiato dai Romani, che egli per colpa della sua deformit

Inferno: Canto VIII Io dico, seguitando, ch'assai prima che noi fossimo al pie` de l'alta torre, li occhi nostri n'andar suso a la cima per due fiammette che i vedemmo porre e un'altra da lungi render cenno tanto ch'a pena il potea l'occhio torre. E io mi volsi al mar di tutto 'l senno; dissi: <<Questo che dice? e che risponde quell'altro foco? e chi son quei che 'l fenno?>>.

VIII. Non è peccato mortale il guardare per sola curiosit

Gente incorreggibile questi Siciliani! Capitolo VIII. I versi popolareschi che abbiamo riferiti a proposito del pericolo francese nel Mediterraneo, e dei Napoletani ribelli alla monarchia potrebbero fornir materia d’un capitolo sulla poesia politica del tempo.