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Annunziò che il proprietario d’un caffè della piazza portava tutti i lineamenti d’un doge, che il gobbo che lustrava le scarpe scendeva sicuramente da un inquisitore di Stato, dipinto da Paolo Veronese. Il mercante di caramelli doveva essere un nipote del Cardinal Bembo, una fioraia che correva pei caffè era l’esatta riproduzione della Zulietta dipinta da Rousseau «in vestito di confidenza

Sembra che il segretario veneto Giovanni Dario, spedito nell'anno 1478 alla Porta per negoziare la pace, avesse poi incarico nel 1485 dal bailo Pietro Bembo, di recarsi nella Persia, per attingere notizie sulla condizione di quel regno sconvolto dopo la morte di Uzunhasan, e sulla possibilit

Bentosto annessa a Venezia, Ravenna fu governata da pretori della potente Repubblica. Uno di questi ultimi, Bernardo Bembo, padre del celebre cardinale, riprese il progetto di Guido da Polenta e fece innalzare al poeta, nel 1482, un bel mausoleo. E' quello che ci viene mostrato oggi, ma trasformato dai legati del papa nel XVII e XVIII secolo.

Tuttavia dite all'illustrissima signora vostra, soggiunse per ultimo il Bembo, che se non ha a sperar nulla per suo marito, speri per medesima e nella bont

Non s'assicura nel profondo seno di vostre glorie entrar mia navicella sotto la scorta del mio cieco ingegno. Solchi 'l gran mar di vostre lodi a pieno più felice alma, a cui più chiara stella porga favore in più securo legno. XVIII. A Pietro Bembo Bembo, io che fino a qui da grave sonno oppressa vissi, anzi dormii la vita, or da la luce vostra alma infinita, o sol d'ogni saper maestro e donno,

Dacchè siete venuto qui voi, m'interesso alla sorte del vostro paese, e, torno a ripetervi, vorrei veder felice voi e i vostri; e tutto quello che potrò fare col papa, che si degna portarmi così grande amore, io lo farò di tutto cuore, ve lo prometto. Dette queste parole, udì chiamarsi dal Bembo, e si staccò dal Palavicino. Era colui Raffaello Sanzio.

Un giorno papa Leone, in mezzo a' suoi soliti cardinali, protonotarj, letterati e poeti, stavasi nella gran sala delle mense, ascoltando un assai prolisso: Poematium De pulcra prole di un latinante a quell'epoca, dopo il Bembo, distintissimo, quando il segretario apostolico entrò ad annunziare che il Baglione sarebbe entrato in Roma quella sera medesima.

Ne' primi giorni del novello anno 1615 diede gli auspicii alla Repubblica per quello Giovanni Bembo assunto dalla procuratia di san Marco alla suprema dignit

Dopo aver dunque provveduto col Guicciardini agli affari del più grave momento, e dopo avere preventivamente cercato di indovinare le contingenze possibili che potevano susseguire ai loro disegni, attuati che si fossero, il Morone se ne tornò a Roma, perchè forte gli premeva di vegliar d'accanto Leone, dare una direzione sicura ai propositi di quel pontefice, di non allontanarsi da' fianchi del cardinal Bembo, e di soffiare ne' savi orecchi di questo grand'uomo i propri consigli, a tenerlo così sulla diritta e sicura via.

Ambrogio Bembo trovandosi insieme ad un suo zio console veneto in Aleppo, intraprese nel 1670 un viaggio alle Indie orientali, che durò quattro anni. La relazione di questo viaggio, della quale una parte è dedicata alla Persia, trovasi nel Morelli: Dissertazione sopra alcuni viaggiatori veneziani poco noti.