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È presto compreso, quantunque non sia presto fatto; tentare un colpo ardito, e tenersi la ragazza per . È pazzo il marchese, la cosa è disperata; ogni tentativo è impossibile. Il Corvino tentennò la testa, poi soggiunse: Difficile , impossibile no; mi pare a me. Il Morone gli si piantò allora in faccia, come aveva fatto alcuni momenti prima.

Quel che ne pensate voi. Non ci bisogna dunque altro, rispose allora il Morone, e sono sicuro essere Manfredo del medesimo nostro avviso. Il Palavicino tacque... la duchessa non ci badò. Il Morone lo guardò di sott'occhio. Del resto egli aveva parlato ed erasi comportato in quel modo per non dare più campo al Palavicino di potersi ritrarre, obbligandolo in faccia alla duchessa medesima.

Va dunque, e fruga sin che lo trovi, e conducilo da me subito. L'uomo di camera obbedì. Il Morone stette intanto ad almanaccare intorno al miglior modo di far fruttar l'opera del nuovo personaggio che aveva mandato a cercare.

Così il Morone fu introdotto, e la Ginevra, tutta sollecita, gli corse incontro. Vi ho atteso tutti questi giorni, gli disse poi, e sebbene mi dovessi tener sicura delle vostre promesse, pure stavo quasi per perdere ogni speranza. Siate dunque il benvenuto adesso, e sedete.

Ottenuto il quale, con una vivezza di gioia che in lei era nuova, d'accordo col Palavicino e col Morone, ella dispose le cose in modo che le nozze dovessero effettuarsi nel più breve tempo possibile... e fu verso la fine del novembre del 1519, che tutta Roma altro non attendeva che di assistere alle pompe solenni di quelle nozze.

Elia Corvino, entrato da Leone cogli altri che avevan fatto parte dell'ambasceria, è probabile abbia detto quanto riferì poi la notte medesima al Morone, allorquando questo volle essere istrutto minutamente da lui su tutto ciò che era succeduto a Perugia.

Del resto, chi volesse avere di lui un ritratto più fedele di quello che noi possiamo esibir qui, non avrebbe a far altro che recarsi ad ammirare una tavola del Leonardo posseduta da un'illustre casa milanese, dove il cancellier Morone si presenta a chi lo guarda come se fosse ancor vivo e vero.

La settimana ventura verrai dunque a prendere i quattrocento scudi, che per allora, spero, mi avrai spacciata quella faccenda che ti dicevo. Il Corvino tacque. Il Morone continuò a passeggiar per la camera sinchè di bel nuovo gli si volse improvviso, dicendogli: Conosci tu il Bentivoglio? Lo conosco benissimo. Di vista, o di nome soltanto? Di nome e di vista. È una buona cosa anche questa.

Prima di tutto però, soggiunse il Morone il quale, vedendo il pallore della Ginevra, fu tentato di porvi qualche rimedio, comincierò col dirvi, esser Manfredo, a vostro riguardo, inalterabilmente lo stesso, e ciò vi basti. Ora quanto voleva dire si è, che la necessit

Di ciò lascerai ogni pensiero a me, rispose allora il Morone, assai contento delle parole del suo giovane concittadino; parlerò io medesimo alla duchessa, parlerò al Bembo, parlerò, se far