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92 e sul lito del mar s'era condutto ove dovea la pugna diffinire: ma Malagigi a turbar venne il tutto, che fe' il cugin, mal grado suo, partire, avendol sopra un legno in mar ridutto. Lungo saria tutta l'istoria dire. Da indi in qua stimò timido e vile sempre Gradasso il paladin gentile. 93 Or che Gradasso esser Rinaldo intende costui ch'assale il campo, se n'allegra.

95 Quando Gradasso il paladin gagliardo conosce, e non perché ne vegga insegna, ma per gli orrendi colpi e per Baiardo, che par che sol tutto quel campo tegna; non è, gridando, a improverargli tardo la prova che di fece non degna: ch'al dato campo il giorno non comparse, che tra lor la battaglia dovea farse.

Nota, lettor, che l'ordine Turpino a Fiordiligi in scritto aveva dato d'accettar la Marfisa al suo destino, purché Rugger la porta abbia pagato. Fiordiligi moglier d'un paladino fu un tempo, ma Gradasso l'ha ammazzato in Lipadusa a tradimento ed arte, detto, come si legge, Brandimarte.

11 E mentre or quinci or quindi invano il passo movea, pien di travaglio e di pensieri, Ferraù, Brandimarte e il re Gradasso, re Sacripante ed altri cavallieri vi ritrovò, ch'andavano alto e basso, men facean di lui vani sentieri; e si ramaricavan del malvagio invisibil signor di quel palagio.

72 Or Brandimarte che vide per terra il re Sobrin, non l'assalì altrimente, ma contra il re Gradasso si disserra, ch'avea abbattuto Orlando parimente. Tra il marchese e Agramante andò la guerra come fu cominciata primamente: poi che si roppon l'aste negli scudi, s'eran tornati incontra a stocchi ignudi.

Avea de l'arme inteso anco il tenore, e del litigio che n'era seguito; e ch'in somma Gradasso avea quel brando ch'ornò di mille e mille palme Orlando. 106 Poi che furon d'accordo, ritornosse il re Gradasso ai servitori sui ben che dal paladin pregato fosse che ne venisse ad alloggiar con lui.

20 Ruggier, Gradasso, Iroldo, Bradamante, Brandimarte, Prasildo, altri guerrieri in questo nuovo error si fero inante, per distruggere il duca accesi e fieri. Ma ricordossi il corno in quello istante, che fe' loro abbassar gli animi altieri. Se non si soccorrea col grave suono, morto era il paladin senza perdono.

Altro non penso ed altro non ragiono che fatti da lui scritti quella volta. Ora a Terigi ritornar fia buono, che la disfida del guascone ha tolta a esaminar col cappellan, dicendo: Tu vedi, prete: me tibi commendo. Prete Gualtier non era senza testa: conosce ben che il guascone era accorto; che il gradasso facea nella richiesta, perché Terigi era grassotto e corto.

2 Dovea cantarne, ed altro incominciai, perché Rinaldo in mezzo sopravenne; e poi Guidon mi diè che fare assai, che tra camino a bada un pezzo il tenne. D'una cosa in un'altra in modo entrai, che mal di Bradamante mi sovenne: sovienmene ora, e vo' narrarne inanti che di Rinaldo e di Gradasso io canti.

Tanto l'attese al varco il guerrier franco, che di cacciar la spada trovò loco. Spezzò lo scudo, e ferì il braccio manco, e poi ne la man destra il toccò un poco. Ma questo un scherzo si può dire e un spasso verso quel che fa Orlando e 'l re Gradasso.