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Come le altre sere, Lucia accompagnò il babbo fino su la soglia della portineria e stette a vederlo allontanarsi svelto e ringiovanito dalla felicit

34 Poi mostra ove il duodecimo Luigi passa con scorta italiana i monti, e svelto il Moro, pon la Fiordaligi nel fecondo terren gi

Ci vuol pazienza... seguitava a ripeter lui con aria rassegnata: ma tutti coloro che erano abituati a vederlo passare prima, svelto come una saetta, si meravigliavano che in poco tempo si fosse fatto così secco ed appassito, fin trasandato nei vestiti, lui sempre così pulito ed elegante.

Mezz'ora dopo, il buon Michele, leggiero, svelto, felice, colla fisonomia ridente e l'occhio limpido, imboccava la Via Nazionale canterellando il motivo del duetto: mia vita l'amarti Se' tutto per me. E confrontando allora quella sua contentezza gaia, serena e confidente, colla torbida infelicit

Manca di funicolari, questa tua Promonte! gli disse allegramente, caricando la valigia sullo svelto veicolo. Quando si sta fra le nubi, si fa trovare almeno un ippogrifo! Scusami, rispose l'altro. Ho calcolato male il tempo. Ti prego di scusarmi. Non ti scuso niente affatto: ti ringrazio.

Montò in carrozza svelto, come ai suoi bei tempi e montò insieme con lui, secondo il solito, Basso. Ci salutò affettuosamente; poi ci disse: Oggi avremo vittoria.

Fuggendo la baraonda cittadina, con un bisogno di concentrazione nel movimento, Ermanno Raeli se ne andava a cavallo per la campagna, ora slanciandosi al trotto, ora proseguendo al passo secondo l'umore del suo svelto ed elegante animale o le folate dei proprii pensieri. Egli non sapeva quale via tenesse; non vedeva nulla dinanzi a , con lo sguardo fisso lontanamente, ad una visione gentile.... Gentile, , era il termine che le conveniva. Gentile era la seriet

Avevo però preso la precauzione, con l'aiuto del mio auriga, un giovane arpinate molto svelto, di nascondere accuratamente nella carrozza un libro, ed il manoscritto del mio giornale di viaggio che cavammo in trionfo fuori dal loro ripostiglio non appena la dogana fu oltrepassata.

Aminta; un figlio per tuo padre. Darei, non una, cento vite per voi. Aminta non capì il discorso di Gino; ma neanche era necessario di capire ciò che si poteva mettere sul conto della commozione. Aiutò l'amico a salire in carrozza, gli strinse ancora una volta la mano, gli diede un addio affettuoso, poi fece un gesto al vetturino. E svelto! gli disse, ritraendosi dal montatoio.

Dove vuoi, quando vuoi, come vuoi... rispose con fredda cortesia il giovine spavaldo, e fatto un inchino, se ne andò svelto per la sua strada, cioè per quella che aveva davanti. Il barone si accompagnò al commendatore che gli si pose ai fianchi, in un rispettoso silenzio per tutto il tempo che occorse a misurare tre volte innanzi e indietro il viale delle acacie.