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Fu l'unica parola profondamente disperata che le uscì di bocca, in quello strano duetto. Ma, adesso, i loro scarsi e rari colloqui diventavano penosi; vi aleggiava una tristezza infinita, i loro volti erano distratti e assorbiti, un soffio di gelo chiudeva la coppia amorosa. Amorosa? Niuna parola d'amore, più. Ella, a poco a poco, gli scriveva meno. Egli se ne lagnò: Perchè mi scrivi così poco?

Qualcuno?! domandò Pietro dando un balzo. Senti.... Senti.... Era il pianoforte, era Pio Calca, sorvegliato da monsignor Meneguzzi il quale, a sua volta, teneva sempre nascosta la mano senza l'anello, era Pio Calca che suonava il duetto del Faust: ".... Dammi ancor... dammi ancor... contemplar il tuo viso..."

Mezz'ora dopo, il buon Michele, leggiero, svelto, felice, colla fisonomia ridente e l'occhio limpido, imboccava la Via Nazionale canterellando il motivo del duetto: mia vita l'amarti Se' tutto per me. E confrontando allora quella sua contentezza gaia, serena e confidente, colla torbida infelicit

Costoro, in principio, non erano i Templarii fuorchè dalle undici di sera alle cinque del mattino; gente racimolata da parecchie classi sociali, diverse di costume e d'intenti; signorotti scioperati, studenti svogliati, artisti chiacchierini, dilettanti di critica, fannulloni per elezione, ai quali scorrevano disutili le ore del giorno, di guisa che potevano impunemente dormirle, spendendo quelle della notte in lieti ragionamenti, in pazze scappate. Si radunarono una volta intorno ad una tavola d'osteria; mangiarono poco, bevvero molto, chiacchierarono moltissimo, e si separarono a notte alta, colle frasi del duetto di Pollione e di Adalgisa. Qui domani, all'ora istessa, Verrai tu? Ne fo promessa. Un'altra sera, mentr'erano seduti, capitò qualcheduno che aveva dimenticata la chiave dell'uscio di casa, e veduta la luce del gasse illuminare i vetri di una finestra sotto i portici del teatro Carlo Felice (col

È una romanza in azione disse il maestro di musica rompendo il silenzio. Duetto d'amore strillò un giovanotto. Non li disturbiamo disse soavemente Paola. Ehi, dalla barca! urlò il marito di Paola, come per contraddire sua moglie buonasera, buonasera, divertitevi! Tutta la brigata ripetette: Buonasera, buonasera, divertitevi!

TEN. Or va, diletto mio veglia da lunge.... Esplora il bosco, la vallata, il colle.... Mentre io canto l'adagio in mi-bemolle. Per quel destin che a gemere Condanna ogni tenore, La moglie del Baritono Amo di immenso amore.... E questo ardente affetto Cui nulla estinguer può, Nel prossimo duetto A tutti.... e a lei dirò. Or che l'adagio Hai terminato; Tenor carissimo, Son qui tornato.

Si slanciano giù furiosamente i teutoni, con pelli di tigre, elmetti alati, tridenti e lance: Siam i re dei barbari In mezzo a loro Attila e la Germania in rosso sangue di bue col chiodo in testa. Risponde l'Italia cantando parole assurde sul tema: T'amo come il fulgor del creato Duetto dell'Italia e della Germania. Vicino a me una bambina dice: Guarda che occhiacci fa la Germania!

Poi, egli faceva sul piano dei prodigi, per ricordarsi, per inventare, se occorreva, per suonare tale aria, tale sinfonia, tal duetto cui Vitaliana preferiva. Se la sua mano, se il suo piede toccavano la veste stessa di sua cugina, Adriano allibiva, aveva i brividi. Egli smagriva, scoloriva. Non dormiva più la notte. Mangiava appena.

Avete udito? Ho detto suonate. Federico Non posso.... Per suonare bisognerebbe che io m’avvicinassi a voi. Clotilde Dio buono, quante inutili esagerazioni! Federico Siamo perfettamente d’accordo! Clotilde Suonate... il solito duetto del Faust.... Cioè, no: il duetto del Faust è eccessivamente sentimentale. Suonate piuttosto.... Suonate quello che volete, purchè suoniate male, molto male!

Antonio temperò l'effetto della frase lusinghiera con una bella risata, ma l'ex-baritono non pose mente che alla prima parte e rispose modestamente all'elogio cantando il duetto e facendo in falsetto la parte della donna. Credete che, se volessi ancora cantare, troverei una scrittura? disse all'improvviso. Ma tu non vuoi! rispose Antonio.