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Un ex baritono, che si era fatto un piccolo patrimonio stonando il Conte di Luna, e prestando i suoi quartali a Manrico; si vantava sempre che avrebbe tirato su l'edifizio della sua felicit

Il celebre baritono Tamburini avea istituito in Faenza, sua patria, una Societ

E quella folla era davvero imponente. Alcuni amici, avvertiti in segreto che la rappresentazione non avrebbe potuto effettuarsi per l'assenza ostinata del baritono, erano accorsi in teatro onde favorire il tumulto.

PRIMADONNA. Questa ci mancherebbe! BARITONO. Andiamo via... Non c'è più religione a questo mondo!.... Grande sala. Tre lampadarii che pendono dalla vôlta con moccoli fiammanti. Altrettanti lampadarii dipinti sulle tappezzerie. Due domestici in livrea collocano un trono alla destra dello spettatore sul davanti della scena. Nel resto della sala i mobili brillano per la loro assenza.

FRATE. Sai per qual scopo son qui venuto... BARITONO. Chiaro parlasti.... FRATE. Cantar non vuoi La cabaletta? BARITONO. Da bravo! a noi!.... A DUE VOCI. Le trombe squillano dietro la scena.... Un sorso d'acqua corriamo a ber

BARITONO. O mio scorno! o mio furor! Fino all'ultimo quartetto Voi vivrete, o scellerati, Maledetti, disperati, Rintronati dal mio sol! Suscitare un grande effetto Speri invan colla tua nota... Perchè il pubblico si scuota Ci vuol proprio un si-bemol! Urliam tutti e avrem l'effetto.... Par che il pubblico si scuota.... Arrestiamci sulla nota.... Calca.... sforza il si-bemol. Vieni!...

Quei sciagurati a sperdere Basta il mio brando solo.... Corro.... mi slancio.... volo.... Nulla arrestar mi può.... Ed ogni indugio a togliere, Onde accorciar la via, La cabaletta mia Due volte canterò. Sotterraneo nel palazzo di Baritono. Primadonna sola. L'ora è suonata alfin.... Qual fragor d'armi!... È desso.... è desso! schiudonsi le porte.... Tenore Baritono colla spada sguainata.

In rango Gridò il nostro ufficiale con una voce da baritono molto sfogata, e sfoderando per la prima volta la Durlindana. Questo movimento in altre circostanze ci avrebbe fatti scompisciare dalle risa: in quel momento eravamo troppo felici per aver raggiunto lo scopo delle nostre fatiche, e dei nostri dolori, per poter nemmeno prestare attenzione a questa spacconata.

Una carriera spezzata!... Ballare non le piaceva; prender marito non poteva, poichè nel frattempo si era innamorata di un baritono, il quale, ammogliato e con prole, non aveva punto esitato a regalarle un figlio. Il bambino se lo presero i nonni; e morì. Quel baritono, l’anno dopo, era partito per l’Argentina con un’altra cantante.

In quella stagione non c'era a Milano altro spettacolo d'opera fuor quello del teatro dei Giardini Pubblici, dove si rappresentava l'Attila di Verdi da una compagnia di cantanti accozzati da un certo Corti di Bergamo, il quale, oltre ad essere impresario, aveva assunto nel melodramma la parte del baritono.