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Aggiornato: 7 maggio 2025
In una bella serata di settembre, di quelle con cui il cielo italiano bea codeste condannate popolazioni, poco prima della battaglia del Volturno, passeggiavano sulla piattaforma di Castel S. Elmo due individui, uno dei quali in assisa militare, vecchio maggiore, che avea principiata la sua carriera sino dal regno di Carlo III, e che millantava non so quanti anni di servizio in compagnia della sua vergine durlindana, che per fortuna dell'umanit
»La gioia dei profani » È un fumo passeggier. Mi desto di soprassalto è sento di nuovo suonar delle trombe; credo sul principio che ciò non sia che un giuoco della mia alterata immaginazione: aguzzo l'orecchio, vò alla fine-* stra, la schiudo... Non ci è che dire... sono trombe che ci chiamano un'altra volta a raccolta Ci siamo, dico tra me e non senza imprecazioni, mi ricingo la durlindana e scendo in mezzo alla via.
Ma l'Italia non fu altro che un preludio, una prima squilla: ogni giorno capitava un dispaccio: sopprimete il Mattino: sopprimete il Radicale: sopprimete la Gazzetta Lombarda: sopprimete il Moderatore: sopprimete la Durlindana.
Proprio quella mattina, passeggiando lemme lemme, come vi ho narrato, in Via Nazionale, il nostro amico pensava appunto al capitano, che la notte scorsa avea ballato colla contessa il cotillon, quando, attratto da un rumore di sproni che battevano sul marciapiedi, alza il capo e se lo vede, luccicante d'oro e colla durlindana sotto il braccio, ca minare in fretta, pochi passi dinanzi a lui.
Più tardi hanno incontrato Paolo Jona; allora il signor Laner è rimasto con lui e Taddeo è tornato a casa. Al nome di Paolo Jona, il direttore della Durlindana, giornale umoristico illustrato, la faccia di Matteo Cantasirena si oscurò. Era l'unico giornale che gli incutesse un serio timore fra quanti lo attaccavano sempre, a sangue.
Matteo Cantasirena diventava furente, ma si arrabbiava fra sè, soltanto fra sè. Rispondere? Sfidare? Dar querela?... Avrebbe fatto ridere di più alle proprie spalle. Però, il vecchio giornalista fingeva, con sprezzante noncuranza, di non vedere, di non leggere mai la Durlindana, tanto "quel giornalaccio" era volgare, e senza spirito!
Due seccature, una leggera, l'altra assai grave e pericolosa, turbavano il buon umore e il successo del direttore delle Risorse italiche, segretario generale della Cisalpina. La seccatura piccola, un'inezia, ma insistente, irritante come la punzecchiatura di una mosca, era Paolo Jona colla sua Durlindana. Ormai la Navigazione e Matteo Cantasirena facevano le spese di tutto il giornale umoristico.
Appena affisso il manifesto del Comitato, la Durlindana, subito, era uscita con una grande caricatura a colori: Mosè salvato dalle acque. E Mosè, si capisce, era Matteo Cantasirena, le acque i debiti, le cambiali, i protesti; l'Arca, la Cisalpina, le vele il giornale le Risorse italiche, gonfiate dal Prefetto, che soffiava fondi segreti. Ragazzacci viziosi e sgrammaticati!
Dopo un momento, stirò lo scialletto sulla spalla gobba, e uscì tranquillamente, come un'ombra, colla testina storta e gli occhi più loschi. Matteo Cantasirena passeggiava in su e in giù sbuffando, borbottando contro la Durlindana, contro quello "sparafucile delle plebi" di Paolo Jona....
In rango Gridò il nostro ufficiale con una voce da baritono molto sfogata, e sfoderando per la prima volta la Durlindana. Questo movimento in altre circostanze ci avrebbe fatti scompisciare dalle risa: in quel momento eravamo troppo felici per aver raggiunto lo scopo delle nostre fatiche, e dei nostri dolori, per poter nemmeno prestare attenzione a questa spacconata.
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