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Non potea persuadersi, siccome Violetta, tanto giovane e bella, col suo sentire tanto squisito, tanto nobile, tanto giocondo, volesse seppellirsi in un Convento, rinunciando così alle gioje comuni della vita. Cirillo Buonpensieri, l'amico sincero, desioso di rivedere il suo Alfredo dopo circa due mesi di assenza, entrava in quel momento nello studio di pittura.

A letto si sforzava di leggere. Aveva due o tre volumi, mandati dai librai per esame durante la sua assenza, aveva alcuni numeri di Riviste, e sfogliava questi e quelli senza poter fermar la mente sulle cose lette. Solo seguiva con qualche attenzione un romanzo della Revue des deux mondes ch'era giunto alla seconda parte e che aveva un punto d'analogia con la sua storia. Si trattava anche di una donna matura che s'era data in braccio a un uomo assai più giovine di lei. Ma l'analogia non andava più oltre; i caratteri, gl'incidenti del racconto erano affatto diversi. Nondimeno il romanzo l'interessava e si doleva di non poter conoscerne la fine. Prima che arrivasse il prossimo fascicolo della Revue ella non sarebbe più a questo mondo... E allora perchè leggeva?... In verit

La Margherita era figlia del defunto Egidio, Principe S. Pietro e, nientemeno, Presidente e Capitan Generale del Regno di Sicilia in assenza del Fogliani! E la cronaca prosegue.

Per questo si fece più ardito, e per essere intieramente tranquillo interrogò addirittura: E donna Rosalia è tuttora al vostro castello, duchessa? Attendeva un po' impensierito: Donna Livia si decise. , rispose; vi sembra forse strana la sua assenza? E fissò in lui quello sguardo profondo, che sembrava aver il dono di leggere nei cuori. Ella era un giudice, cui era difficile non rispondere.

Ma era troppo tardi; io gli rivolsi la parola: Signor farmacista, gli dissi, permettete che, in assenza del signor curato, io vi faccia gli onori di casa. La sua faccia che in cantoria non mi aveva fatto nessuna impressione, ora mi appariva improntata di una intelligenza, di un acume che traspariva da tutti i pori.

Era in Olanda adesso, il conte Mario, e prolungava di poco la sua assenza per visitare un paese che non conosceva ancora. Ma chi gli spiegava la strana contraddizione? Non aveva provato mai come questa volta il senso doloroso della nostalgia, e mai come questa volta s'era indugiato lungo il cammino. Il cuore lo richiamava indietro e una incomprensibile forza d'inerzia lo spingeva avanti.

Da parecchi giorni trascuravo fin di mandare a mia madre le brevi letterine con cui solevo darle mie notizie. Ella non si era mai lagnata della mia troppo prolungata assenza.

Il loro vecchio padrone, cui volevano tanto bene, che avevano veduto fuggire, abbattuto da quel colpo tremendo, la morte dell'unica sua speranza, ora lo vedevano tornare dopo cinque anni di assenza, che ben sapevano essere stata vana a calmare il suo dolore. Lo sportello si aprì e il conte si affacciò, e ristette un momento. Provava come un'ultima esitazione. Com'era cambiato!.....

Avrebbero consegnato alla Nunziatina il quantitativo occorrente di burro, di caffè; poi sarebbero tornate, giusto in punto, per il giorno della lavandaia, e Don Giuseppe non si sarebbe nemmeno accorto della loro assenza.

Entrò precipitosamente dalla duchessa. Il suo aspetto era terribile, alterato tanto che ella se ne spaventò. Che avete mai? chiese alzandosi. Avete voi ricevuto qualche oggetto, qualche mazzo di fiori durante la mia assenza? chiese egli trafelante, agitatissimo. Io no. Respiro... Siete salva. E non potè continuare. Si chiese d'entrare.