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TEN. Or va, diletto mio veglia da lunge.... Esplora il bosco, la vallata, il colle.... Mentre io canto l'adagio in mi-bemolle. Per quel destin che a gemere Condanna ogni tenore, La moglie del Baritono Amo di immenso amore.... E questo ardente affetto Cui nulla estinguer può, Nel prossimo duetto A tutti.... e a lei dirò. Or che l'adagio Hai terminato; Tenor carissimo, Son qui tornato.

25 E ripetendo i pianti e le querele che pur troppo domestiche le furo, tornò a sua usanza a nominar crudele Ruggiero, e 'l suo destin spietato e duro. Indi sciogliendo al gran dolor le vele, il ciel, che consentia tanto pergiuro, fatto n'avea ancor segno evidente, ingiusto chiama, debole e impotente.

129 Pel bosco errò tutta la notte il conte; e allo spuntar de la diurna fiamma lo tornò il suo destin sopra la fonte dove Medoro isculse l'epigramma. Veder l'ingiuria sua scritta nel monte l'accese , ch'in lui non restò dramma che non fosse odio, rabbia, ira e furore; più indugiò, che trasse il brando fuore.

Ho più volte, Signor, fatto pensiero di risonar con la zampogna mia, di te il valor e l'alta cortesia, salendo al ciel presso al suggetto altiero. Ma, lassa, invan m'affanno, o destin fiero, che roco è 'l suono, e mia fortuna rìa, dietro a miei dolor tutta m'invia, che levarmi di terra indarno spero.

Per quel nemico, acerbo Destin che sotto un giogo empio curvava Il capo tuo superbo; Per la tua mesta gioventù schernita, Pe’ tuoi laceri panni ella t’amava, E l’orme seguitò de la tua vita.... Era bionda e sottile, E come raggio le parlava in fronte Il cor grande e gentile. Con te divise degli affanni il pondo, De la tua povert

58 Fortuna sempremai la via lor tolse, che per tutto quel non s'accozzaro. A più famosa man serbar l'un volse; che l'uomo il suo destin fugge di raro. Ecco Rinaldo a questa strada volse, perch'alla vita d'un non sia riparo: ecco Rinaldo vien: Fortuna il guida per dargli onor che Dardinello uccida. 59 Ma sia per questa volta detto assai dei gloriosi fatti di Ponente.

Questa è la mano Che sparge a suo talento e gioie e pene, Ed oltraggi ed onori, E miserie e tesori. Io son colei Che fabbrica, che strugge, Che rinnova gl'imperi. Io, se mi piace, In soglio una capanna; io, quando voglio, Cangio in capanna un soglio. A me soggetti Sono i turbini in cielo, Son le tempeste in mar. Delle battaglie Io regolo il destin.

37 Da iniqua stella e fier destin fu giunto a ber la fiamma in quel ghiacciato rivo; perché Angelica venne quasi a un punto a ber ne l'altro di dolcezza privo, che d'ogni amor le lasciò il cor emunto, ch'indi ebbe lui più che le serpi a schivo: egli amò lei, e l'amor giunse al segno in ch'era gi

123 Se ben di quante io n'abbia fin qui amate, non n'abbia mai trovata una fedele, perfide tutte io non vo' dir ingrate, ma darne colpa al mio destin crudele. Molte or ne sono, e più gi

Imperversate? il vostro cor desira Crescer la vita e d'Ottoman gli onori? Fremete in van; vano è lo sdegno e l'ira; Rompe fato di Dio vostri furori; Omai le dure rabbie, omai fornite, Empi, le furie e 'l gran destin sentite.