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Aggiornato: 6 luglio 2025
64 Parmi ch'ingiuria il mio destin mi faccia, avendomi a sì vil servigio eletto; come chi ne l'armento il destrier caccia, il qual d'occhi o di piedi abbia difetto, o per altro accidente che dispiaccia, sia fatto all'arme e a miglior uso inetto: né sperando io, se non per morte, uscire di sì vil servitù, bramo morire.
Chi l’ascolta non curo; e se codardo Livor mi sferza o punge, Provocando il destin passo e non guardo, E il venefico stral non mi raggiunge. Se qualche volta i tuoi detti d’amore, Assorta, io non ascolto, E m’ardon gli occhi, e insolito pallore M’imbianca il labbro e il volto; Se, di tutto dimentica, reclino La bruna testa, e penso, Non mi turbar
Ove suonan l'angeliche parole, ch'in un momento mi dan morte e vita? u' i cari sguardi, u' le maniere belle? Ove luce ora il vivo almo mio sole, con cui dolce destin mi venne in sorte quanto mai piovve da benigne stelle? XLVI. Ad Alessandro Arrighi Spirto gentil, s'al giusto voler mio non è cortese il cielo e amico tanto, ch'io possa con ragion lodarvi quanto me fate, e io far voi spero e desio;
«Egli è una creatura dell'atroce Galeazzo.» «Ed è per ciò che mi prendo pensiero di questo giovane: offendendo lui, faccio offesa anche a quel ribaldo di mio cugino.» «Quand'è così, andiamo, e il destin faccia che questa sia la mala notte per colui, e per l'ammiraglio che gli vuol bene.» Così fermato, senz'altre parole, messisi in uno schifo, presero anch'essi il largo sulla laguna.
Va, ma prepara Non meno alle sventure Che a' trionfi il tuo petto. In ogni sorte L'ìstessa è la Virtù. L'agita, è vero, Il nemico destin, ma non l'opprime; E quando è men felice, è più sublime. Quercia annosa su l'erte pendici Fra 'l contrasto de' venti nemici Più secura, più salda si fa. Che se 'l verno le chiome le sfronda, Più nel suolo col piè si profonda; Forza acquista se perde belt
26 Molti che dal furor di Rodomonte e di quegli altri primi eran fuggiti, Dio ringraziavan ch'avea lor sì pronte gambe concesse, e piedi sì spediti; e poi, dando del petto e de la fronte in Marfisa e in Ruggier, vedean scherniti, come l'uom né per star né per fuggire, al suo fisso destin può contradire.
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