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Il conte Alessandro il quale aveva compreso, alla voce di suo fratello, ch'ei si trovava in faccia di una fatalit

Torquemada morì in Roma nel 1467 e gli successe un altro spagnolo, Rodrigo Borgia, divenuto poi Alessandro VI. In Subiaco le preziose opere di stampa non ricordano il suo nome, ma lo ricorda la rocca del palazzo, a cui nel 1476 aggiunse un'ala sormontata dalla torre quadrata.

«Se anche voi non rispettate il vostro fondatore Alessandro e, meglio ancora, il grande e santissimo dio Serapide, come mai, vi domando, non vi venne il pensiero del vostro dovere davanti all’Impero ed all’umanit

E' non è dunque qui. È il conte Alessandro che scrive? dimandò il dottore. Egli stesso rispose il principe, spiegando la lettera e guardandola anco prima di leggerla. Infine egli lesse a mezza voce, come avrebbe fatto se fosse stato solo: «Fratello.... Fratello! gridò il principe fratello ancora...!

E si levava, quasi per aiutare mastro Alessandro; sennonchè il Moscati, sdegnoso, lo tenne pel braccio esclamando di forza: Per dio! vi sovvenga della dignit

12 Con lor Lattanzio e Claudio Tolomei, e Paulo Pansa e 'l Dresino e Latino Iuvenal parmi, e i Capilupi miei, e 'l Sasso e 'l Molza e Florian Montino; e quel che per guidarci ai rivi ascrei mostra piano e più breve altro camino, Iulio Camillo; e par ch'anco io ci scerna, Marco Antonio Flaminio, il Sanga, il Berna. 13 Ecco Alessandro, il mio signor, Farnese: oh dotta compagnia che seco mena!

Imperciocchè egli cominciava sempre per mettere innanzi il cervello, e lo trovava poi sempre distanzato dal cuore. Lo studio di Maud era, gli è vero, fascinante. Ma forse, pure il conte Alessandro non fece nulla per scongiurar la magia.

Quindi a poco a poco surse Manfredi, praticò col papa, e pugnò; e morto a Napoli Innocenzo, e rifatto pontefice Alessandro IV, gioviale, dice una cronaca , rubicondo, corpulento, non uomo da sostenere i disegni del fiero antecessore, lo Svevo, savio e animoso, a ripigliar lo stato si condusse.

ALESSANDRO. Allor ricevo fastidio e noia, quando non mi vien comandato da voi cosa alcuna, ch'è mio debito servirvi; venghiamo al tronco. PIRINO. Non so se sapete la mia disgrazia, che Mangone ruffiano ha venduto al dottore la mia Melitea. ALESSANDRO. Non n'ho inteso cosa alcuna, ché se n'avessi saputo un cenno non averei aspettato che me l'avessi domandato.

Fin qui contro Francia; morto Carlo e succeduto Luigi XII Alessandro piantati l