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Da ogne bocca dirompea co' denti un peccatore, a guisa di maciulla, si` che tre ne facea cosi` dolenti. A quel dinanzi il mordere era nulla verso 'l graffiar, che talvolta la schiena rimanea de la pelle tutta brulla. <<Quell'anima la` su` c'ha maggior pena>>, disse 'l maestro, <<e` Giuda Scariotto, che 'l capo ha dentro e fuor le gambe mena.

Giù ruinando in su la terra appena Il colpo diè, che sul morir feroce Ergendo il capo da la bassa arena Inverso Micalogle alza la voce: Poscia, che guerreggiando oggi ne mena A dura morte il Cavaliere atroce, Deh fin ch'a te nel petto il vigor dura I cari amici vendicar procura.

65 Venite pure inanzi amenduo insieme, e vengane pel terzo Rodomonte, Africa e Spagna e tutto l'uman seme; ch'io son per sempremai volger la fronte. Così dicendo, quel che nulla teme, mena d'intorno la spada d'Almonte; lo scudo imbraccia, disdegnoso e fiero, contra Gradasso e contra il buon Ruggiero.

«Dio mi ha proprio ispirato! pensava, chi avrebbe potuto disporla meglio? Essa non ha più bisogno che d'un tratto; e se Fedele mena quaggiù il barone, la cosa è fatta

Hai tu veduto maschera a Venezia, vestita da corrier con la scuriada di nerboforte, a far quella facezia d'un quarto d'ora lunga in sulla strada, che mena il braccio e scoppia; e quell'inezia, per quanto dura, il popol tiene a bada, e poi molto erudito il manda via, siccome Marco di filosofia?

Or ch'abbiam vista Bradamante in pena, chiamar Ruggier pergiuro, empio e superbo; veggiamo ancor, se miglior vita mena il fratel suo che non ha polso o nerbo, osso o medolla che non senta caldo de le fiamme d'amor; dico Rinaldo.

Poesias selectas castellanas, desde el tiempo de Juan de Mena hasta nuestros dias, etc. Poesie scelte castigliane, dai tempi di Giovanni de Mena fino ai giorni nostri raccolte ed ordinate da don |Emanuele Giuseppe Quintana|. Madrid, ecc. ecc.

Assolutamente il signor Asdrubale tiene la fortuna per le briglie e la mena come vuole. «Accetto il suo consiglio, balbetta lo studente, scelgo l'asso di denari e raddoppio la posta. L'ometto fa un cenno affermativo, e si curva a notare sul taccuino la nuova vincita. Si ridanno le carte... Amara beffa della sorte! Ecco Donato in contemplazione innanzi al fante di picche.

Egli fugge la cella come fusse uno veleno, perché egli è escito della cella del cognoscimento di , per la qual cosa egli venne a disobbedienzia: però non può stare nella cella actuale. Nel refectorio non vuole apparire, se non come a suo nemico, mentre che egli ha che spendere: non avendo che, la necessitá vel mena.

Fiera fremendo a questi detti a pena Ella il fin pose, che l'orribil stuolo, Come sua furia scelerata il mena, Su gli spazj di Rodi affretta il volo. Ed ecco perturbar l'aria serena, Ecco tempesta minacciarsi al suolo, Ed in un punto abominevol ombra Il cielo afflitto oscuramente ingombra.